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In Bra scatta il piano per la sicurezza

Il prefetto Salvatore Mulas con il sindaco Flavio Tosi
Il prefetto Salvatore Mulas con il sindaco Flavio Tosi
Il prefetto Salvatore Mulas con il sindaco Flavio Tosi
Il prefetto Salvatore Mulas con il sindaco Flavio Tosi

Il giro di vite sulla sicurezza in Bra, annunciato all’indomani della rissa con feriti nei giardini in contemporanea al confronto tra candidati e sindaco, è arrivato. Il prefetto Salvatore Mulas, al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, ha assicurato che in Bra non ci saranno più «vuoti» nella vigilanza, come quello di pochi minuti in cui domenica pomeriggio è scoppiata la violenta baruffa tra alcuni stranieri ubriachi: al mattino e fino alle 19 resterà fisso un presidio della polizia locale mentre fino all’una di notte si alterneranno pattuglie delle altre forze dell’ordine e dell’esercito.

Comunque, ha tenuto a precisare il prefetto, «Verona è una città ben presidiata e sicura, molto più di altre realtà anche vicine, come Padova e Brescia. Certo, l’insicurezza è una percezione diffusa, ma la realtà dei fatti, e dei numeri, è un’altra».

E a conferma delle sue affermazioni il prefetto Mulas ha diffuso i dati relativi ai crimini commessi a Verona dal 2015 a oggi, dove si nota un netto calo di episodi come lesioni dolose, furti, rapine, estorsioni, truffe e danneggiamenti. I furti in abitazione, ad esempio, sono calati dai 1.227 del 2015 ai 1.002 del 2016 ai 260 (il dato è aggiornato all’altro ieri) di quest’anno, con una percentuale di episodi scoperti che dal 3,9 per cento è salito al 7,3 per cento.

«Certo, si può fare di più», ha continuato il prefetto Mulas, «e cerchiamo sempre di migliorare, grazie al contributo delle forze dell’ordine e dell’esercito che hanno fatto un lavoro enorme. I tempi sono cambiati e la sicurezza esige misure ben diverse da quelle di 30 anni fa. E siamo pronti ad agire. Però ci sono altri problemi. Basti pensare che circa il 45 per cento dei detenuti nelle nostre carceri sono stranieri. Se fosse possibile mandarli a casa loro a scontare le pene, ci sarebbe un notevole alleggerimento degli istituti carcerari e anche sociale. Ma si tratta di una tematica di cui si devono occupare i legislatori. Noi dobbiamo agire con le leggi che abbiamo».

Sulla questione dell’allontanamento delle persone che compiono atti illegali, aumentando così il senso generale d’insicurezza, interviene il sindaco Flavio Tosi, che ieri ha partecipato alla riunione in Prefettura: «Si tratta sempre delle stesse persone, tutte note all’autorità giudiziaria. Ma trattandosi di cittadini comunitari non si può fare nulla. In un Paese normale starebbero in cella, ma l’Italia non lo è, Così si continua a tamponare, allontanando e riallontanando sempre gli stessi. Che poi tornano a continuano a fare quello che vogliono, infischiandosene di multe o altre sanzioni. Nemmeno il Daspo urbano (il provvedimento che vieta l’ingresso o la presenza in determinati luoghi, ndr) è servito. Negli anni passati abbiamo chiesto 460 allontanamenti ma ne sono stati effettuati solo 280. E comunque non serve a nulla».

E sulla rissa di domenica scorsa, Tosi la definisce «solo un episodio in una città ben presidiata, accaduto in un momento di minor controllo. Per questo verrà ulteriormente rafforzata la presenza delle forze dell’ordine, pur sapendo che il problema risiede nella mancanza di normative in grado di consentire interventi effettivamente efficaci. Trovo ridicola la strumentalizzazione di chi cavalca elettoralmente quell’episodio inventandosi una Verona pericolosa e violenta che non esiste. Basta andare a vedere le stazioni o le piazze principali delle vicine Brescia, Padova, Milano o Bologna per rendersi conto che Verona è un’eccellenza dal punto di vista dell’ordine, della sicurezza e dei controlli effettuati, una delle città italiane più sicure e più presidiate. L’unico vero problema, l’unico vero limite per garantire al meglio la sicurezza urbana, come dimostra il fatto che i protagonisti della rissa di domenica scorsa in Bra sono stati rilasciati subito sono le leggi nazionali che impediscono di allontanare e punire adeguatamente i responsabili di questo episodio come di altri comportamenti incivili e intollerabili: con le leggi che abbiamo, non vi sono per i Comuni possibilità di intervenire se non con delle semplici multe, perché i protagonisti dei comportamenti incivili e rissosi sono quasi sempre gli stessi individui ben conosciuti e protetti dallo scudo di essere cittadini comunitari».

Intanto oggi la Bra resterà vietata al traffico privato, con l’ausilio di pattuglie, per il passaggio delle auto storiche della Mille Miglia e poi per l’arrivo di migliaia di tifosi a vedere la partita del Verona sul maxischermo.

Elena Cardinali

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