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Il filantropo di Cerea
e le scommesse di Tosi

Appena ho cominciato a leggere su L'Arena di quel signore - scrive la Olga - che, con un cartello affisso al pontesèl, manifestava l' intenzione di voler vendere il suo appartamento di Cerea solo a rom, marocchini, cinesi e prostitute, mi sono detta: ecco un uomo generoso, cristianamente accogliente, un uomo che apre le braccia al prossimo, senza pregiudizi, come papa Francesco vorrebbe che tutti facessimo, e che le apre anche alle povere donne che esercitano il meretricio sulle strade. Poi però, andando avanti a leggere mi sono dovuta ricredere. Il signore in questione non è quel santo che per qualche riga ho quasi venerato; non apre le braccia a nessuno o, meglio, se le apre è per chiuderle subito dopo, facendole scattare nel gesto dell'ombrello all'indirizzo degli altri proprietari del palazzo, colpevoli di opporsi alla sua volontà di vendere l'appartamento a un avvocato che vi trasferirebbe lo studio, con relativo andirivieni di clienti. Quello che credevo essere uno slancio caritatevole e solidale, merce rara al giorno de ancó, non è che un dispettoso ricatto conseguente a una lite di condominio.

Quando ho parlato della vicenda al mio Gino che rientrava dal bareto per il pranzo, la sua risposta è stata che però ci sono tanti modi per dimostrarsi accoglienti, anche se non si possiedono appartamenti da vendere a rom, marocchini, cinesi e prostitute. C’era in tavola il baccalà. «Par esempio - mi ha detto mastegàndo - adesso che Tosi l'à deciso de candidàr so morosa, la Bisinella, a sindaca, el ghe méte rénto nel programa l'Arena incapelada e la giostra panoramica, do robe che a mi e a ti le ne par 'na paiassàda». E allora? gli domando. «Alora - mi fa il mio Gino - visto che Tosi el insiste tanto e che el scométe su 'ste do robe, su 'sti cavài de batàlia, come l'avea scomésso sul buso de le Toresèle che el s'à stupà - ma no par colpa sua - prima ancora che scominsiàsse i laóri, parché no ghe démo 'na s-ciànta de sodisfassión e no semo acoliènti - eco dove voléa arivàr -, disponibili e vèrti anca a le idee strampalà?». Va ben - gli ho risposto - passi per la giostra, ma se dopo riesce sul serio a métarghe el capèl all'Arena?

Silvino Gonzato

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