«Da giugno del 2017 abbiamo preso in carico una settantina di pazienti, e altrettanti familiari». Lo afferma Fabio Lugoboni, docente di Medicina delle dipendenze riferendosi al programma «Colma il gap» del Servizio di Medicina delle Dipendenze dell’Azienda ospedaliera. La loro età, spiega, è trasversale e si differenziano anche per tipologia di gioco, tradizionale o online.
Se ne è parlato in un convegno al Polo Zanotto in occasione del Tocatì. E a giocare d'azzardo sono anche i giovanissimi, secondo quanto emerge da un sondaggio effettuato dagli studenti dell'istituto tecnico Pasoli su 230 ragazzi tra 14 e 20 anni: il 43% ha già giocato, soprattutto in scommesse sportive e gratta e vinci: il 68 per cento di questi sono uomini.