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E Veneto Libertà attacca il centralismo statale

AUTONOMISTI. Comencini illustra il nuovo «cartello» dei movimenti
«Lista unica alle regionali con candidato presidente La Lega? Accordi solo se si smarca da Roma»

 Fabrizio Comencini
Fabrizio Comencini

 Fabrizio Comencini
Fabrizio Comencini

Autonomia per il Veneto. E quindi, dare vita a un'assemblea costituente che dovrà scrivere il nuovo Statuto della Regione, mettendo in moto l'intera società attraverso un referendum per l'autodeterminazione del popolo veneto.
«Ma attenzione: autonomia non secessione, quindi arrivare a una Regione Veneto sul modello confederale della Svizzera». Parola del veronese Fabribio Comencini, della Liga Veneta Repubblica, che con Intesa Veneta del consigliere regionale Carlo Covi, I Veneti di Patrick Riondato, Unione Popolare Veneta, Partito autonomista bellunese di Paolo Bampo e altri come Stato Veneto, guidato dal veronese Vittorio Selmo, ha dato vita a Veneto Libertà. Cioè un progetto politico che si pone appunto come priorità l'autodeterminazione del popolo veneto. «Siamo movimenti autonomisti e venetisti e abbiamo unito le forze in vista delle elezioni regionali, per evitare lotte fratricide», spiega Comencini, già deputato e già segretario della Liga Veneta. «Così abbiamo scelto di formare una lista unica, condivisa, con un unico candidato presidente della Regione, che presto individueremo, e con un simbolo comune».
Dalle parole di Comencini emerge che Veneto Libertà ha aspirazioni di governo. «Ma non vogliamo chiuderci in noi stessi», spiega, riprendendo quanto annunciato al convegno fondativo di Grisignano di Zocco (Vicenza), «ma siamo aperti al dialogo con tutti quanti vogliono mettere in campo strumenti per arrivare all'autonomia e a una diversa politica fiscale che lasci le tasse sul territorio». Il rapporto con i leghisti? «Non siamo contro, anzi abbiamo tra loro tanti amici», aggiunge Comencini, «anche se la Lega è contraddittoria. Vuole il federalismo, ma in realtà gli va contro. Vedi come ha gestito la vicenda Alitalia e gli aiuti a Napoli. Quindi, se si libera da condizionamenti da Roma, non escludiamo accorsi con la Lega. Ma non per fare la Padania».E.G.

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