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«FURBETTO» SMASCHERATO

Col pass disabili
133 volte in Ztl
Multa da 11mila euro

Due vigilesse mentre controllano un pass disabili
Due vigilesse mentre controllano un pass disabili
Due vigilesse mentre controllano un pass disabili
Due vigilesse mentre controllano un pass disabili

In meno di un mese, dal 17 gennaio al 14 febbraio 2010, il signor Alberto transitò 133 volte in Ztl e quando gli arrivarono i relativi verbali (poichè non era in possesso del permesso) fece ricorso al Giudice di Pace sostenendo che gli accessi si erano verificati perchè doveva trasportare una persona che era titolare di un contrassegno per invalidi. Solo che la disabile aveva trascorso un lungo periodo in ospedale. E non poteva quindi essere a bordo della vettura.

Nel 2013 il magistrato annullò 108 sanzioni, ne confermò 25 stabilendo il pagamento minimo. Decisione ribaltata dal giudice civile davanti al quale il Comune aveva proposto appello: riformando la sentenza di primo grado il dottor Fabio D’Amore ha confermato 67 verbali e quantificato la sanzione per ciascuna multa in 149,50 euro (ovvero la metà del massimo) e aggiunto le spese di notifica (18,20 per ogni verbale) e il totale che il signor Alberto dovrà versare è di 11.235 euro. Non solo, è stato condannato a pagare le spese di lite e il compenso dell’avvocato del Comune (poco meno di 2.500 euro). E non è escluso che vi sia qualche altra noia, perchè non solo lui mentì ma portò con sè due testimoni che confermarono la sua versione.

Un numero impressionante di accessi in Zona a traffico limitato, può capitare se ci si dimentica di rinnovare il permesso, ma l’auto del signor Alberto in realtà non era inserita nell’elenco dei legittimati al transito (ed eventualmente sosta) in centro storico.

La prima contravvenzione era del 17 gennaio, l’ultima del 14 febbraio e quando presentò ricorso al giudice di pace per l’annullamento delle 133 multe portò con sè due persone che confermarono che sul veicolo era sempre stata presente la signora affetta da handicap. Il comando della polizia locale, previa autorizzazione del giudice, incrociando date e accessi, appurò al contrario che escluse le prime 16 volte tutti gli altri transiti erano stati effettuati quando la signora disabile risultava essere ricoverata in ospedale in borgo Trento. E non lasciò mai il nosocomio fino al giorno del decesso avvenuto il 14 febbraio 2010.

Dopo l’escussione dei due testimoni che non dissero la verità gli atti vennero trasmessi alla Procura della Repubblica mentre il Comune impugnò la sentenza che non teneva conto del fatto che in realtà la disabile dopo il ricovero, non aveva più lasciato l’ospedale.

«Diversamente dal giudice di prime cure», si legge nella sentenza d’appello, «l’elevato numero di verbali emessi non solo non giustifica la determinazione della sanzione pari al minimo edittale, ma, valutato unitamente all’illegittimo utilizzo del pass disabili, appare sintomatico dell’inclinazione del medesimo a trasgredire sistematicamente le regole del codice della strada». Da qui, per il magistrato, «appare congruo determinare la sanzione pari alla metà del massimo». E questo al signor Alberto costerà poco più di 13.500 euro.

Fabiana Marcolini

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