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Dopo la maxi-multa

Bufera su Agsm
«Gestione inadeguata
delle partecipate»

La sede di Agsm
La sede di Agsm
La sede di Agsm
La sede di Agsm

L’Agsm si è vista recapitare una multa da 5,3 milioni dall’Autorità nazionale per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. La multiutility veronese è accusata di non aver garantito la necessaria autonomia gestionale e funzionale alla controllata che si occupa della distribuzione.

 

«Per fortuna l’Agsm sta bene, ma si tratta di una sanzione pesante che avrà ripercussioni sul bilancio, ma anche immotivata e arbitraria e contro la quale con ogni probabilità ricorreremo per chiederne l’annullamento o almeno una sostanziale riduzione» dice il numero uno della società di lungadige Galtarossa, Fabio Venturi. La multa riguarda il mancato rispetto delle norme di «unbundling», che regolano la separazione tra le varie componenti.

 

 

LE REAZIONI

 

Per il gruppo consiliare del Pd «La multa inflitta ad Agsm conferma i motivi di preoccupazione per una gestione complessiva delle partecipazioni comunali che non si è dimostrata all’altezza né delle promesse (si pensi all’idea della holding comunale) né degli obblighi di legge. Speriamo tutti che l’Autorità possa lenire la sanzione, ma che dopo anni non si sia ancora riusciti a raggiungere un assetto considerato accettabile all’interno della galassia Agsm, alimenta le nostre perplessità sui motivi che non hanno reso praticabile l’idea della holding comunale che proprio Agsm avrebbe dovuto guidare con trasparenza, competenza e professionalità».

 

Per Battiti per Verona «la sanzione comminata dall’Autorità per l’energia è un colpo pesante nell’economia della Holding AGSM. Temiamo che le ripercussioni si trasmetteranno con un forte impatto anche sul bilancio comunale, che già oggi vede ridotte ai minimi termini attività e lavori sul territorio, che sono stati stralciati e rinviati sine die grazie alla scellerata approvazione del project financing dell’Arsenale, costato già 14 milioni di mancati interventi».

 

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