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Bomba d’acqua in città Strade allagate, auto in tilt

Auto in panne nel sottopasso di via Chioda alle Golosine DIENNEFOTOStrade allagate  davanti a Porta Nuova FOTO MARCHIORI
Auto in panne nel sottopasso di via Chioda alle Golosine DIENNEFOTOStrade allagate davanti a Porta Nuova FOTO MARCHIORI
Auto in panne nel sottopasso di via Chioda alle Golosine DIENNEFOTOStrade allagate  davanti a Porta Nuova FOTO MARCHIORI
Auto in panne nel sottopasso di via Chioda alle Golosine DIENNEFOTOStrade allagate davanti a Porta Nuova FOTO MARCHIORI

Verona si è svegliata sotto a un diluvio. E tra le 7 e le 9 per il traffico sono state ore molto difficili, a causa degli allagamenti che hanno colpito diversi punti della città e le strade che portano in provincia, come testimonia l’altro servizio in pagina relativo all’ennesimo episodio sulla Transpolesana. Il nubifragio ha causato varie situazioni di criticità, come nelle gallerie di San Massimo e di via Dal Cero parzialmente allagate lungo le bretelle T4 e T9; acqua sulla carreggiata in via Torbido e nei pressi di ponte Aleardi. Un tamponamento che ha coinvolto quattro veicoli su ponte Unità d’Italia al Saval, mentre la tangenziale Est è stata chiusa all’altezza di ponte Florio per sottopasso allagato. E sono andati in tilt gli impianti semaforici in viale Galliano, corso Milano e via San Marco. A Parona, come spesso accade in casi di bombe d’acqua come quella di ieri mattina, si è formato il solito «lago» in via Sottomonte; in viale Colombo, all’altezza della caserma della Guardia di Finanza e nell’area di fronte, altre pozzanghere gigantesche; a Porta Palio è tornata l’enorme pozzanghera all’angolo con circonvallazione Oriani, strada sempre più interessata da avvallamenti e buche; chi transitava tra San Michele e Borgo Venezia eri mattina s’è trovato imbottigliato in un lungo incolonnamento, a cui ha contribuito anche un veicolo andato a fuoco in corso Venezia. Situazione critica tra Valpantena e Montorio: a Santa Maria in Stelle (vedi altro servizio, ndr) è scoppiato un tombino a causa dello sversamento di ghiaia nelle condutture, trasportata dall’acqua dalla zona collinare, mentre sulla tangenziale a Ponte Florio si è allagato il sottopasso. Sempre a Montorio, altro «laghetto» in prossimità della rotonda, in via Da Legnago, con allagamento anche della pista ciclabile. Difficoltà anche a Mizzole. Il presidente dell’ottava circoscrizione, Dino Andreoli, spiega che su sua segnalazione «già dopo l’alluvione dei primi di settembre Amia e Acque Veronesi erano intervenute per la pulizia della caditoie, ma evidentemente il problema è tornato. Quindi, o si cambiano le condutture o si fa pulizia più spesso e con regolarità». Altre situazioni difficili per la viabilità anche in via San Giacomo, tra Zai e Golosine, con la chiusura temporanea per allagamento del sottopasso di via Chioda, in via Torbido in prossimità della curva di Porta Vescovo, in via Pancaldo dove, all’incrocio per entrare nel quartiere del Saval, si è formata un’enorme pozzanghera. A causare tanti problemi sono diverse cause, dall’intensità delle precipitazioni al fatto che molte strade e giardini sono tappezzati di foglie e rametti che la pioggia battente trascina dentro ai tombini intralciando il deflusso dell’acqua. Spiega il presidente di Amia, Bruno Tacchella: «Abbiamo circa 150 operatori ecologici dislocati sulle otto circoscrizioni. Tutti sono stati sollecitati a spazzare e raccogliere le foglie via per via. In più abbiamo messo in azione tutte le nostre spazzatrici mentre siamo in attesa di due nuovi autospurghi. Faccio presente che a Verona abbiamo qualcosa come 60mila tombini e stiamo facendone la mappatura per monitorarne lo stato di pulizia periodica. Ma quello che vorrei fare al più presto è un tavolo di coordinamento con Acque Veronese e Comune per intervenire insieme quando c’è da fare la manutenzione delle condotte e dei tombini. Perchè è inutile pulire le caditoie se poi la ghiaia, come sta accadendo a Santa Maria in Stelle, va a intasare le condutture dell’acqua». Ma c’è anche un problema di competenze, oltre che di coordinamento di interventi. «A chi spetta fermare la ghiaia che scende dalle colline?» chiede il presidente Tacchella. «E poi dovrebbero essere tenuti puliti argini e le aree sotto i ponti dove si depositano i materiali trascinati dall’Adige durante le piene. Qui dovrebbe intervenire il Genio civile, ma spesso si muove prima l’Amia, per evitare altri danni». Ad aggravare la situazione della viabilità ci si mettono anche molte strade dissestate. L’assessore alle strade Marco Padovani ricorda che finora sono stati fatti interventi per tre milioni di euro su molte arterie che da anni non venivano sistemate e a breve sono in programma dei tratti di via Roveggia e in via XX Settembre. «Con il maltempo purtroppo non si può intervenire», precisa Padovani, «ma abbiamo già un programma di lavori anche per il 2019, tra cui circonvallazione Oriani e viale Colombo». E a proposito di interventi, salvo avverse condizioni meteo, da domani fino a mercoledì 14 novembre, sarà aperto un cantiere in piazzale Porta Nuova per la manutenzione del giunto strutturale del sottopasso di via Faccio. Ogni giorno il cantiere sarà aperto e chiuso in ogni singolo tratto corrispondente a circa 15 metri. Le lavorazioni avranno inizio non prima delle 8.30 e ogni sera il cantiere sarà smantellato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Elena Cardinali

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