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Bandiera veneta, Roma contro la legge. Duello con Zaia

Luca Zaia
Luca Zaia
Luca Zaia
Luca Zaia

Non solo i Pfas, ma anche lo scontro sull’esposizione della bandiera regionale fa alzare la tensione tra il Governo centrale e la Regione. Il consiglio dei ministri ha infatti deciso di impugnare la legge della regione Veneto n. 28 del 05/09/2017, che riguarda l’esposizione del gonfalone con il leone di San Marco.

Stando a quanto si legge nella nota del consiglio dei ministri, per il governo alcune norme della legge veneta «contrastano con la legislazione statale relativa all’uso dei simboli ufficiali. Ne consegue l’invasione nella competenza legislativa riservata allo Stato in materia di ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali, stabilita dall’articolo 117, secondo comma, lett. g) della Costituzione, nonchè la violazione dei principi costituzionali di ragionevolezza, uguaglianza e di unità di cui agli articoli 3 e 5 della Costituzione».

Il governatore non ha perso tempo per replicare: «Questa impugnativa si commenta da sè: da Roma si accusa il Veneto di cercare sempre la rissa, ma quelle a cui in realtà assistiamo sono scelte di un Governo il quale, con tutti problemi nazionali e internazionali che è chiamato ad affrontare, non trova niente di meglio da fare che impedire a una Regione di esporre la propria bandiera, persino quella del Veneto che ha oltre mille anni di storia», afferma il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.

«Non è da trascurare il fatto che», aggiunge, «veneta è l’unica bandiera al mondo che riporta la parola pace, per cui non è certo da sovversivi volere la sua esposizione in tutti gli uffici pubblici, anche in quelli dello Stato, presenti nel nostro territorio. Invece veniamo trattati come l’ultima colonia dell’impero».

E sempre sul fronte politico del centrodestra la giornata di ieri ha fatto registrare la trasferta del sindaco Federico Sboarina a Roma per la convention di Fratelli d’Italia dove il tema centrale era legato al concetto di Patria. «Il patriota del XXI secolo parte da una precisa identità e da una forte memoria delle radici per impegnarsi nei nuovi problemi che incombono sul popolo italiano e sulle nostre città», ha detto dal palco il sindaco.

«L’amore per l’Italia va declinato nella vita quotidiana cercando soluzioni alle nuove emergenze: famiglie in difficoltà, calo della natalità, difesa del nostro tessuto sociale e dell’etica collettiva».

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