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«Vogliamo la carta d’identità»
Sfila la protesta di 50 profughi

I profughi mentre manifestano davanti al municipio controllati dai carabinieri DIENNEFOTO
I profughi mentre manifestano davanti al municipio controllati dai carabinieri DIENNEFOTO
I profughi mentre manifestano davanti al municipio controllati dai carabinieri DIENNEFOTO
I profughi mentre manifestano davanti al municipio controllati dai carabinieri DIENNEFOTO

Una cinquantina di profughi ospiti della cooperativa che gestisce lo Sprar all’hotel «Paradise» di Sanguinetto, nella tarda mattinata di ieri ha protestato pacificamente davanti al municipio. I richiedenti asilo pretendevano dal Comune l’emissione immediata della carta d’identità, un documento che a loro dire dovrebbero ottenere di diritto. Diversa, invece, l’interpretazione dell’amministrazione comunale secondo cui bisogna invece attendere un anno dal momento in cui gli immigrati sono stati iscritti all’anagrafe temporanea.

Poco prima di mezzogiorno, all’esterno dell’albergo di via Dossi, lungo la strada regionale 10, dove sono ospitati 73 profughi, si è formato un corteo che ha raggiunto a piedi il municipio. Qui i manifestanti, muniti di due cartelli, uno in italiano e l’altro in inglese, con scritto «Abbiamo bisogno della residenza», hanno chiesto un incontro con l’amministrazione. In un primo momento, si è pensato che potessero addirittura occupare gli uffici comunali, un pericolo che in realtà non si è nemmeno sfiorato. Davanti al municipio, si è formato ben presto un capannello di giovani immigrati tenuti sotto controllo dai carabinieri della Compagnia di Legnago intervenuti sul posto con diverse pattuglie delle stazioni di Cerea, Sanguinetto e del Nucleo operativo e Radiomobile, coordinati dal capitano Lucio De Angelis.

Una delegazione di profughi, guidata dal mediatore incaricato da una cooperativa della gestione della struttura, ha iniziato così a confrontarsi con il vicesindaco Valentino Rossignoli. «I ragazzi sono convinti di aver diritto alla carta d’identità», ha spiegato il responsabile del centro che li ospita, «hanno saputo che in altri Sprar è stato rilasciato il documento e lo vogliono anche loro». Il mediatore ha aggiunto: «Ho cercato di far capire loro che manifestare in questo modo non avrebbe avuto senso e che era meglio presentarsi aglia mministratori con una piccola delegazione ma non c’è stato modo di convincerli». I profughi fanno riferimento ad una normativa contenuta all’interno del decreto Minniti, che prevede il rilascio del documento ai rifugiati iscritti all’anagrafe temporanea del Comune. «La norma non è chiara», ha replicato Rossignoli, «a noi risulta che la carta d’identità va rilasciata dopo che è passato un anno dall’iscrizione». «I ragazzi ospitati al Paradise», ha proseguito Rossignoli, «sono stati iscritti all’anagrafe del nostro municipio tra settembre e ottobre di quest’anno, quindi da poco più di un mese, e dovranno attendere ottobre dell’anno prossimo per ottenere il documento». A fare in modo che la mediazione tra profughi e vicesindaco, durata circa un’ora, si concludesse senza problemi di ordine pubblico ci hanno pensato il capitano Lucio De Angelis e il luogotenente della stazione di Sanguinetto Antonino Scolaro. Una volta rasserenati gli animi, i profughi, scortati da diverse pattuglie di carabinieri, hanno percorso nuovamente a piedi i due chilometri che separano il municipio dalla struttura dove sono alloggiati. «Ci siamo lasciati con l’accordo che gli ospiti dello Sprar ci sottopongano un documento con le loro richieste a cui seguirà un incontro dove verranno chiarite meglio eventuali problematiche», ha concluso il vicesindaco Rossignoli.

Francesco Scuderi

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