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Vecchi acquedotti a «fungo»
addio, l’acqua arriva da Erbè

Un vecchio acquedotto rurale o a «fungo» a Sorgà DIENNE FOTO
Un vecchio acquedotto rurale o a «fungo» a Sorgà DIENNE FOTO
Un vecchio acquedotto rurale o a «fungo» a Sorgà DIENNE FOTO
Un vecchio acquedotto rurale o a «fungo» a Sorgà DIENNE FOTO

I tre «funghi», a Sorgà, Bonferraro e alle porte di Villimpenta, nel mantovano ma in territorio veronese, ovvero le alte colonne idriche con i loro grossi serbatoi per la distribuzione dell’acqua potabile in rete, che da oltre 40 anni fanno parte del paesaggio locale, sono stati dismessi e saranno presto abbattuti. Lo ha riferito il sindaco Mario Sgrenzaroli in un recente incontro pubblico tenutosi nella sala civica di Bonferraro. I vecchi «funghi» sono stati abbandonati perché l’acqua potabile nelle condotte idriche arriva ora direttamente dall’acquedotto di Erbè. Infatti, in questi giorni, si stanno posando tubature con un diametro maggiore delle esistenti, in via Livelli, per fornire alle abitazioni di Bonferraro una pressione dell’acqua maggiore.

«I nostri pozzi di prelievo sono stati chiusi per la presenza di arsenico, anche se i limiti rilevati dalla analisi sono di poco superiori a quelli di legge, ma per una maggior tutela della salute pubblica si è deciso di chiuderli definitivamente», ha spiegato il sindaco. La rete acquedottistica di tutta la Bassa veronese fu realizzata alla fine degli anni ’60 inizio anni ‘70 del secolo scorso, grazie ai fondi stanziati dalla allora Comunità economica europea (Cee) attraverso il F.e.o.g.a. (Fonda europeo di orientamento e garanzia agricola). Queste costruzioni erano definite «acquedotti rurali» in quanto furono realizzati espressamente per un miglioramento delle condizioni di vita dei residenti nelle zone rurali, allora aree economicamente «depresse». Nella stessa serata, Sgrenzaroli ha pure informato i cittadini del nuovo depuratore a Bonferraro, del costo di 1.750.000 euro, a carico di Acque Veronesi, che sarà costruito poco distante dall’attuale fossa Imoff, tra i due bracci del fiume Tione, a sud degli ex molino e pila. Il nuovo depuratore della rete fognaria, che potrà servire fino a 3000 abitanti, dovrebbe entrare in funzione alla metà del prossimo anno. Questo importante intervento permetterà di scaricare nelle acque del fiume Tione reflui fognari stavolta veramente depurati, non come avviene ora con le fosse Imoff che servono solo per far decantare la parte solida delle acque nere, rilasciando la parte liquida. A questo punto, le fosse Imoff delle abitazioni private dovranno essere abbandonate, perché lo scarico della acque nere deve avvenire direttamente nelle rete fognaria. Solo così il nuovo depuratore potrà funzionare correttamente.

«Questo è il primo dei due depuratori che dovranno essere realizzati sul nostro territorio», ha aggiunto il sindaco. «Attendiamo un altro finanziamento regionale per quello di Sorgà che servirà anche la rete fognaria del comune di Erbè». Sarà invece aperta in primavera, ha assicurato il sindaco, la tanto attesa pista ciclabile di via Livelli che, partendo dal rondò di via Rovere-Spin, ai piedi del cavalcaferrovia, si snoderà per 300 metri collegandosi con il centro abitato di Bonferraro, immettendosi in via Dante. Sarà larga circa tre metri ed illuminata: la spesa sarà circa di 100.000 euro a carico del Comune. «Solleveremo così dal disagio le famiglie che risiedono a nord della ferrovia e che ora devo precorrere quasi un chilometro per raggiungere il centro», ha osservato il sindaco.

Lino Fontana

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