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Uomo tenta di violentare una diciottenne alla sagra

I carabinieri di Legnago durante un controllo nel parco comunaleUn nuovo caso di tenta violenza su una donna in un paese dell’Adige Guà
I carabinieri di Legnago durante un controllo nel parco comunaleUn nuovo caso di tenta violenza su una donna in un paese dell’Adige Guà
I carabinieri di Legnago durante un controllo nel parco comunaleUn nuovo caso di tenta violenza su una donna in un paese dell’Adige Guà
I carabinieri di Legnago durante un controllo nel parco comunaleUn nuovo caso di tenta violenza su una donna in un paese dell’Adige Guà

È spuntato improvvisamente dal buio e l’ha afferrata per un braccio, con la potenza di una morsa a cui era impossibile sottrarsi, mentre aveva appena finito di telefonare all’esterno della tensostruttura dov’era in corso la sagra paesana. E, a quel punto, per una 18enne, che stava prestando servizio come volontaria proprio negli stand di una delle tante fiere allestite in questo periodo nell’Adige Guà, è iniziata un’esperienza agghiacciante. Minuti da brividi, sembrati un’eternità alla studentessa, che farà sicuramente fatica a scrollarsi di dosso i segni, sia fisici che psicologici, delle terribili sevizie subite. Il suo aguzzino l’ha trascinata infatti a forza dietro un capitello situato a qualche metro di distanza. E, mentre la ragazza urlava a squarciagola per richiamare l’attenzione e sottrarsi a quella furia esagitata, l’aggressore l’ha immobilizzata, serrandole entrambe le braccia. Quindi ha iniziato a baciarla morbosamente e a palpeggiarla su tutto il corpo fino a sfiorarle le parti intime. Fortuna ha voluto che mentre il giovane straniero, forse un marocchino, era in procinto di sfilarle i pantaloni, con un disegno fin troppo preciso in testa, la malcapitata sia riuscita a divincolarsi, facendo appello alle poche energie che le rimanevano in corpo, e a fuggire. É finito così un incubo, che va ad aggiungersi a quello vissuto nelle scorse settimane, sempre nell’Adige Guà, da altre due donne, una 22enne e una 46enne, entrambe molestate da marocchini irregolari e nullafacenti - in seguito individuati e denunciati dai carabinieri della stazione di Cologna - mentre facevano jogging in pieno giorno su strade periferiche. L’AGGRESSIONE. Il fatto, venuto alla luce solo ieri dopo la denuncia contro ignoti presentata dalla studentessa, risale alla notte tra domenica e lunedì scorsi. Era circa l’una e mezza quando la ragazza, maggiorenne da poco, è uscita dal padiglione dove sin da adolescente, come tanti coetanei del paese, dà una mano al comitato organizzatore servendo risotti e grigliate alla sagra. L’orchestra stava ancora suonando e in pista, malgrado l’ora tarda, erano rimaste diverse coppie a volteggiare tra mazurke, tanghi e cha cha cha. Altri avventori chiacchieravano invece seduti ai tavoli. Il rumore nel padiglione era assordante. Perciò la ragazza, quando ha ricevuto una telefonata, ha deciso di uscire dallo stand per parlare tranquillamente al cellulare. Nemmeno il tempo di terminare la conversazione a pochi metri dalla tensostruttura che la studentessa, una ragazza acqua e sapone con addosso la divisa dei volontari, è stata sorpresa alle spalle da un individuo che l’ha agguantata per un braccio. La 18enne, terrorizzata da quel «placcaggio» violento arrivato come un fulmino a ciel sereno in una piccola località sperduta tra i campi, si è messa ad urlare e a piangere nella speranza di allontanare il suo aggressore. Ma non c’è stato verso di far desistere quel giovane straniero, poco più che ventenne, alto circa un metro e 80, con i capelli impomatati di gel e il viso imberbe. LA VIOLENZA. Mentre in sottofondo risuonavano la musica e le risate degli avventori della fiera, lo sconosciuto, mai incontrato prima di allora, ha bloccato e trascinato la studentessa al vicino capitello. Quindi, al riparo di una siepe che faceva da scudo a quella scena terrificante, ha iniziato a sfogare le sue malsane pulsioni sulla volontaria, che non smetteva di piangere e di gridare sentendo le mani del suo aguzzino percorrerle tutto il corpo. Ma ogni tentativo di ribellione si è rivelato lì per lì inutile visto che il ragazzo la teneva immobilizzata da dietro impedendole di muoversi. Malgrado le accorate suppliche della 18enne, che lo implorava di calmarsi e di lasciarla andare, l’aggressore, sempre più su di giri, ha proseguito nel suo turpe disegno baciandole il collo e toccandole il seno con una foga tale da causarle alcune escoriazioni. Fino ad arrivare ad infilarle una mano nelle mutandine. Mancava davvero un soffio e la violenza sessuale sarebbe culminata in uno stupro se la giovane non fosse riuscita a sottrarsi alle grinfie dello straniero, approfittando del fatto che aveva momentaneamente allentato la presa proprio per toglierle i jeans. I SOCCORSI. Quindi una fuga precipitosa, con le gambe che le tremavano, verso il vicino stand, dove nessuno aveva purtroppo udito le sue disperate richieste d’aiuto, ha messo fino a quell’orrore. La studentessa, tremante e con le lacrime agli occhi, ha raccontato gli angoscianti frangenti da cui era appena scampata ai familiari e agli amici che si trovavano nel padiglione della sagra. Dopodiché ha accusato un malore ed è stata accompagnata a casa dove, sebbene fosse ormai al sicuro, il ricordo delle terrificanti sevizie di cui è stata vittima non le hanno dato tregua. Notti insonni fino a quando la giovane, ancora terrorizzata, ha trovato la forza di reagire e di farsi accompagnare dal padre dai carabinieri ai quali ha raccontato, non senza difficoltà, la disavventura di cui è stata protagonista. Sono scattate subito le indagini sulla scorta delle testimonianze e degli altri indizi raccolti dagli uomini del luogotenente Fabrizio Di Donato, che hanno appena assicurato alla giustizia i due marocchini che avevano molestato di recente altre due donne nella zona. Il responsabile, una volta individuato, dovrà rispondere, oltre che di violenza sessuale e sequestro di persona, anche di rapina visto che ha trovato persino il coraggio di impossessarsi dei cinque euro che la ragazza teneva in tasca. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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