<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Un mese fa l’orrore
Fiori per Mirela e Larisa

di Paola Bosaro
Il dolore di Oana, primogenita di Mirela. È presente anche la nonna
Il dolore di Oana, primogenita di Mirela. È presente anche la nonna
Il dolore di Oana, primogenita di Mirela. È presente anche la nonna
Il dolore di Oana, primogenita di Mirela. È presente anche la nonna

Una pioggia colorata di gerbere, tulipani, rose e mimose è scesa dal ponte di Albaredo per salutare le povere vittime Mirela e Larisa Elena, a un mese dalla loro tragica scomparsa per mano di Andrei Filip. Un centinaio di persone ha partecipato ieri, in tarda mattinata, alla cerimonia in memoria della badante rumena e della figlia undicenne, organizzata dalla primogenita Oana e dalla parrocchia di Albaredo, in collaborazione con la comunità ortodossa.

Al termine della messa nella chiesa parrocchiale il parroco don Bruno Gonzaga, accompagnato dai volontari del Gruppo alpini e dell’Associazione fanti, ha guidato un corteo dal sagrato al ponte. Erano presenti il sindaco Giovanni Ruta e altri membri dell’amministrazione comunale, il consigliere comunale di Villafranca Catalin Mustatea, i compagni di scuola di Larisa e le maestre. Tutti i partecipanti alla commemorazione stringevano fra le mani un mazzo di fiori freschi dai colori vivaci. Hanno percorso via Marconi e corso Umberto I e raggiunto il punto in cui la notte del 13 febbraio l’omicida ha gettato i resti di madre e sorellina, chiusi dentro tre borsoni. Visibilmente commossa, Oana si è stretta al fidanzato Andrea, agli amici e alla nonna Didina, giunta in Italia dalla Romania per assistere alle ricerche dei corpi di Mirela e di Larisa.

Per la primogenita di Mirela i giorni che passano non riescono a lenire il tremendo dolore. «Non posso ancora credere che quello che è successo sia vero», racconta la ventiduenne. «Aspetto che da un momento all’altro la mamma mi telefoni e che Larisa venga a trovarmi a casa mia».

Fermatosi sull’argine per recitare alcune preghiere affinché le anime delle due vittime trovino la pace, don Bruno ha poi guidato la processione fino alla metà del ponte. Lì i partecipanti hanno recitato il Padre nostro e hanno lanciato i fiori nell’acqua, come omaggio a madre e figlia innocenti, brutalmente assassinate. Poco dopo, anche il sacerdote ortodosso Daniel Stinga ha raggiunto il gruppo, invitando le persone a restare unite per trovare consolazione. Il sindaco Ruta e il consigliere Mustatea si sono accordati per fornire un’assistenza psicologica ai familiari di Mirela e Larisa e avviare al più presto un Centro d’ascolto per stranieri in municipio. Il giorno prescelto dovrebbe essere il venerdì.

Intanto oggi dovrebbe essere un giorno importante per gli sviluppi giudiziari della vicenda.

Stando a quello che affermano gli amici rumeni di Oana, la fidanzata di Andrei, Loredana, dovrebbe essere sentita proprio questa mattina dalla polizia rumena. Dovrà spiegare quello che è accaduto quella sera di un mese fa, nei terribili minuti durante i quali il giovane bracciante ha ucciso prima la madre e poi la sorellina undicenne e riferire se vi sia stata qualche complicità da parte sua.

Suggerimenti