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Un intero paese piange Michael, ragazzo buono e solare

Michael Minetto quand’era scout con il vescovo di Rovigo Soravito
Michael Minetto quand’era scout con il vescovo di Rovigo Soravito
Michael Minetto quand’era scout con il vescovo di Rovigo Soravito
Michael Minetto quand’era scout con il vescovo di Rovigo Soravito

Un’altra croce piantata sull’asfalto della Transpolesana, già teatro di decine di incidenti mortali. Un’altra giovane vita spezzata al volante mentre faceva ritorno a casa dopo il turno di lavoro in una ditta di logistica del Veronese. E l’ennesimo dramma per una famiglia piombata nella disperazione per la morte improvvisa del suo unico figlio, un ragazzo di 27 anni, solare ed altruista, con tutto l’avvenire davanti. La tragica fuoriuscita di strada, costata la vita l’altra sera, all’altezza di Villa Bartolomea, a Michael Minetto, ha letteralmente sconvolto Canda, il paesino rodigino incastonato tra Badia Polesine e Lendinara dove abitava. Una comunità di mille anime, in cui tutti si conoscono e dove Michael era considerato, a prescindere dalla sua terribile fine, una persona speciale. «Un ragazzo gentile, sempre sorridente e pronto a darsi da fare», lo ricordano gli amici del gruppo scout con cui era cresciuto diventando col tempo il loro punto di riferimento. Il dolore nel piccolo centro polesano per la perdita del 27enne, appassionato di pesca e arti marziali, era perciò incontenibile al pari dello sconcerto. E in moltissimi si sono subiti stretti, in un grande abbraccio, a mamma Natalina, con cui il ragazzo, diplomatosi all’istituto d’arte di Castelmassa, viveva e alla quale era legatissimo. Lutto e lacrime provocati da un violento impatto avvenuto lunedì, intorno alle 18.30, all’altezza del km 44 della statale «434». Stando ad una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della stazione di Castagnaro, intervenuti sul posto con i vigili del fuoco di Legnago e il personale 118, Michael aveva appena superato lo svincolo di Vangadizza, in direzione di Rovigo. Improvvisamente, dopo un sorpasso, la sua Ford Focus ha perso aderenza, l’auto ha sbandato ed è piombata come una scheggia impazzita nella scarpata laterale ribaltandosi. Una carambola che non gli ha dato scampo e che ha ridotto l’utilitaria ad un ammasso di lamiere, rendendo vani i tentativi dei soccorritori di rianimarlo. A tradirlo, oltre al fondo reso scivoloso dalla pioggia battente, potrebbe essere stata l’alta velocità, un malore o un guasto meccanico. Tutte cause al vaglio degli uomini del capitano Lucio De Angelis, che hanno chiuso per quasi due ore la Transpolesana, deviando il traffico per svolgere i rilievi e consentire ai tecnici dell’Anas di mettere in sicurezza la carreggiata. In questo caso, sul banco degli imputati non ci sarebbero comunque le condizioni disastrate di alcuni tratti della «434», quelle buche che la scorsa settimana hanno appiedato diversi conducenti all’altezza di Vigo-Vangadizza. Il punto in cui si è verificato l’incidente è stato infatti riasfaltato di recente e non presenta avvallamenti. Oggi, intanto, dovrebbe arrivare il nulla osta per la sepoltura del ragazzo, che sognava di incidere un disco con i suoi testi. Ieri sono stati eseguiti, nelle celle mortuarie dell’ospedale di Legnago, l’ispezione esterna e il riconoscimento del cadavere disposti dal pm Giovanni Pietro Pascucci, titolare del fascicolo. •

Stefano Nicoli

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