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«Un’azione intollerabile siamo tutti sconcertati»

Sconcerto ed amarezza tra i residenti di Sant’Andrea e gli organizzatori dell’annuale sagra di San Rocco per il pestaggio avvenuto sabato scorso appena fuori dall’area della manifestazione. Non appena hanno ricevuto la richiesta d’aiuto del giovane, i volontari dell’associazione «El Capitelo» si sono subito resi disponibili ad accompagnarlo all’ospedale affinché venisse curato e il giorno successivo all’aggressione lo hanno invitato nuovamente sagra per riparare in qualche modo alla brutta disavventura che aveva vissuto. Hanno pure cercato di capire chi fossero gli aggressori, che pochi minuti prima del misfatto avrebbero frequentato tranquillamente il bar della fiera, ma non sono riusciti a raccogliere testimonianze sufficientemente precise. Tuttavia rimane il dispiacere per un atto che ha inciso negativamente su una kermesse fino a quel momento andata a gonfie vele. «Da 12 anni abbiamo ripreso in mano la festa di San Rocco e non si sono mai verificati reati come furti né tanto meno aggressioni, neppure verbali», rivela il presidente de «El Capitelo» Emilio Sbicego. «La nostra è una sagra di quattro giorni per famiglie, frequentata da adulti e bambini che vogliono solo trascorrere qualche ora spensierata, non abbiamo a che fare generalmente con persone prepotenti o attaccabrighe. Quello che è accaduto ci rattrista molto», si rammarica Sbicego. La manifestazione, come prevede la legge, ha un servizio di sicurezza interno. «Ogni sera abbiamo impiegato due persone di una società esterna per garantire l’incolumità dei visitatori, più alcuni volontari osservatori che fanno parte del nostro gruppo», precisa il presidente. Anche l’assessore Luca Giaccherello, che abita a Sant’Andrea, è sconcertato dall’accaduto. «Ho appreso oggi(ieri, ndr) la notizia, e pensare che sabato sera in sagra ci ero andato pure io, constatando il clima sereno e allegro di sempre», afferma. «Non so come si siano svolti i fatti, però di una cosa sono certo: le persone possono vestirsi come meglio credono e una maglietta ritenuta sgradita va eventualmente criticata con una battuta ironica. Trovo assurdo che si mettano le mani addosso a qualcuno per una scritta su un capo d’abbigliamento. Fortunatamente l’aggressione non ha avuto conseguenze gravi». «Non dobbiamo tollerare simili comportamenti: se al posto del 28enne ci fosse stato un ragazzino più piccolo e, magari, più fragile, la zuffa poteva avere esiti ben più gravi», conclude.

P.B.

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