<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Un 66enne trovato
senza vita dai vigili
nella sua abitazione

I vigili del fuoco di Legnago, allertati dalla polizia locale del distretto «Basso Adige», l’hanno trovato, venerdì pomeriggio, adagiato sul pavimento della sua camera da letto, incastrato tra la parete e la porta. Ma per A.G. - un ex agricoltore di 66 anni, che da tempo viveva solo in una villetta del centro di Begosso in condizioni di estremo degrado - ormai non c’era più nulla da fare. L’uomo era infatti morto già da diverse ore in quella stanza spoglia, dove erano rimasti solo una rete ed un materasso, senza lenzuola, appoggiati per terra. Ad essergli fatale è stato un malore che l’ha colpito, con tutta probabilità, mercoledì notte, visto che da un paio di giorni nessuno l’aveva più visto circolare in paese.

È un dramma della solitudine e della fragilità, in cui un forte disagio sociale si intreccia a problemi di salute, quello che si è consumato nella villetta affacciata sulla piazza della frazione. Anche, se per la verità, il 66enne, malgrado la sua resistenza a farsi aiutare, non era stato abbandonato dalle istituzioni. «Da quando le sue condizioni erano peggiorate», assicura il sindaco Simone Zamboni, «era infatti seguito dai Servizi sociali e gli venivano recapitati anche i pasti a casa. Inoltre, periodicamente, gli facevano visita gli operatori dell’Ulss 21». E sono stati proprio questi ultimi ad insospettirsi dopo che giovedì si erano recati a casa del pensionato, per somministrargli la terapia abituale, senza ricevere alcuna risposta. Il timore che fosse successo qualcosa al 66enne ha preso ulteriore corpo l’indomani quando il personale dell’Ulss 21 è tornato invano a suonargli il campanello scoprendo che non aveva ritirato il pranzo.

Da lì si è messa in moto la macchina dei soccorsi coordinata dal vice commissario Pietro Ballottin. Un intervento conclusosi l’altro giorno, intorno alle 15, quando i pompieri, dopo aver forzato una finestra, hanno fatto la macabra scoperta. La polizia locale ha quindi avvertito il magistrato di turno, Bianca Rinaldi, che ha disposto il trasferimento della salma nelle celle mortuarie dell’ospedale di Legnago, dove ieri il medico legale Anna Maria Mantovani ha effettuato l’esame esterno che ha confermato il decesso per cause naturali.

Stefano Nicoli

Suggerimenti