<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Transpolesana campo minato 60 veicoli con le ruote a terra

Auto ferme nella corsia di emergenza perché danneggiate a causa delle buche
Auto ferme nella corsia di emergenza perché danneggiate a causa delle buche
Auto ferme nella corsia di emergenza perché danneggiate a causa delle buche
Auto ferme nella corsia di emergenza perché danneggiate a causa delle buche

Pneumatici squarciati e cerchioni ammaccati: raffica di auto in panne lungo la Transpolesana. L’incubo «buche», sulla statale 434, non abbandona gli automobilisti. Tutto ciò, nonostante la decisione presa appena dieci giorni fa da Anas, che gestisce gli 80 chilometri di «superstrada» a quattro corsie che collega Verona a Rovigo, di abbassare i limiti di velocità a 90 e 70 chilometri orari, in entrambe le direzioni di marcia, tra Vallese di Oppeano e Legnago, a causa degli avvallamenti presenti lungo il tracciato. E proprio lungo uno dei tratti in condizioni più precarie, quello tra l’uscita di San Pietro di Morubio e lo svincolo di Legnago Nord, tra domenica sera e ieri mattina, i vecchi e nuovi «crateri killer» creati dalla pioggia hanno danneggiato parecchi veicoli. Sono stati oltre 60, infatti, i mezzi, diretti sia a Verona che a Rovigo, per i quali si è reso necessario l’intervento del carro attrezzi a causa delle tante buche, profonde in alcuni casi anche diversi centimetri, disseminate lungo le corsie di marcia. Tanto che, ieri mattina, in alcuni tratti, erano fermi in fila a bordo strada, contemporaneamente, anche undici veicoli. In parecchi casi, gli avvallamenti, non segnalati e pieni d’acqua, non consentivano la percezione della loro profondità e dell’insidia che nascondevano. Così, tanti veicoli, dopo il passaggio sulle «buche killer», si sono ritrovati con due ruote a terra della stessa fiancata, rendendo inutile l’ impiego di quella di scorta. A causa delle numerose forature, in diverse occasioni, è stato necessario l’intervento dei carabinieri per garantire la sicurezza della circolazione. I «punti neri» erano disseminati, in particolare, lungo la carreggiata che conduce a Rovigo, all’altezza degli svincoli di Roverchiara Nord, San Pietro di Morubio e tra le uscite di Palesella e Cerea. Verso Verona, invece, le «voragini» più insidiose erano quelle tra Legnago Nord e la prima uscita di Angiari. Altre buche particolarmente pericolose, più a nord, erano quelle presenti prima dello svincolo di San Pietro di Morubio. Segnalazioni e proteste da parte degli automobilisti, soprattutto attraverso i social network, si sono moltiplicate. Tra i danneggiati c’è anche l’ex consigliere comunale di Cerea Giorgio Bissoli. «Domenica sera», evidenzia Bissoli, «poco prima delle 20 ero diretto verso Palesella. Superata l’area Orogas, una buca che ha messo fuori uso l’idroguida, rendendo più difficile sterzare. Per fortuna sono riuscito ad arrivare a casa». «Domenica sera abbiamo recuperato sei veicoli in panne», evidenziano alla Nicolini Soccorso stradale di Cerea, «e altri 17 ieri mattina». «L’altro ieri», aggiungono alla Carrozzeria Saggioro di Minerbe, «siamo intervenuti per una decina di auto. Lunedì, invece, per un’ulteriore quindicina di mezzi». La situazione sempre più critica della «superstrada» della Bassa non tranquillizza gli amministratori locali. «La Transpolesana è un vero disastro», protesta il sindaco di Cerea Marco Franzoni, «pertanto auspico che Anas prenda ulteriori provvedimenti, oltre a quelli già adottati, allo scopo di salvaguardare la sicurezza degli automobilisti, prima che accada il peggio. Solleciteremo la società affinché i progetti di risanamento strutturale della 434, già annunciati dall’ azienda, vengano concretizzati il prima possibile». «Mi chiedo», aggiunge Clara Scapin, primo cittadino di Legnago, «se con un po’ di pioggia si debbano aprire nell’asfalto delle buche che diano problemi così rilevanti. Si deve quindi utilizzare un materiale diverso per la pavimentazione stradale». Dal canto suo Anas fa sapere: «Le criticità della Transpolesana sono note. Già da domenica squadre di tecnici sono al lavoro per chiudere gli avvallamenti più pericolosi. Si conferma che, non appena le condizioni del meteo lo permetteranno, si procederà senza ulteriori attese a programmare ed avviare gli interventi di ripristino definitivo dei tratti più ammalorati del fondo stradale». Solo quattro giorni fa l’assessore regionale ai lavori pubblici Elisa De Berti aveva incontrato i sindaci dei comuni percorsi dalla 434 per annunciare che sono stati messi in preventivo 9 milioni di euro per ripristinare definitivamente l’asfalto della statale percorsa ogni giorno, nel solo tratto della Bassa scaligera, da 35mila veicoli. Al tavolo tecnico anche l’Anas con Fulvio Maria Soccodato, responsabile dell’ Assetto rete nazionale della società, e Gabriella Manginelli, a capo dell’area compartimentale, oltre a Florindo Morcellin, della direzione Infrastrutture della Regione. •

Fabio Tomelleri

Suggerimenti