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«Succhiava» gasolio di notte
Arrestato un ventisettenne

I carabinieri di Legnago con le taniche sequestrate al ladro
I carabinieri di Legnago con le taniche sequestrate al ladro
I carabinieri di Legnago con le taniche sequestrate al ladro
I carabinieri di Legnago con le taniche sequestrate al ladro

Col «vecchio» metodo del risucchio da un tubo - come si usa anche per il vino - l’uomo faceva fluire il gasolio da serbatoi o cisterne dentro taniche e poi se ne andava col maltolto. Le segnalazioni di furti di benzina o gasolio ad uso agricolo si erano fatte frequenti nelle ultime settimane e così i carabinieri della stazione di Legnago hanno cominciato a mettersi sulle tracce del ladro «succhiatore».

Il quale è stato scoperto, in flagranza di reato, giusto ieri notte, poco dopo la mezzanotte, mentre effettuava un «colpaccio», ovvero stava svuotando una cisterna di un impianto di irrigazione (usata però come contenitore per la nafta), della capacità di 170 litri. Accanto a sé, si era preparato 7 taniche da riempire, segno che era attrezzato da tempo per il colpo.

L’uomo, arrestato con l’accusa di furto aggravato è O.R.R., 27 anni, è residente a Legnago, disoccupato, pregiudicato.

L’azione dei carabinieri è stata precisa e puntuale. Come dicevamo, all’aumento di furti di carburante, gli uomini del capitano Lucio De Angelis, hanno iniziato indagini accurate attorno a questo fenomeno, presidiando soprattutto le aziende agricole, luoghi dove di norma i contadini tengono scorte di combustibile per gli attrezzi agricoli. Dopo svariati pedinamenti, ieri notte è arrivata l’occasione per comparire davanti al ventisettenne giusto mentre era intento nel suo, si ritiene, ennesimo furto di carburante: si era introdotto in un’azienda agricola di Bonavicina di San Pietro di Morubio, a mezzanotte e mezza. I carabinieri della stazione l’hanno osservato estrarre un tubo, infilarlo nella cisterna, succhiare per richiamare il liquido e quindi inserirlo nelle taniche. Quando O.R.R. si è visto scoperto, ha tentato la fuga, ma i militari erano pronti a bloccarlo. E così è stato.

Il ventisettenne non ha potuto negare l’evidenza ed è stato arrestato. Portato nella caserma di via Verdi per la notte, ieri mattina è stato processato per direttissima. L’arresto è stato convalidato dal giudice Rita Caccamo e quindi l’uomo è stato rimesso in libertà, con l’obbligo di firma ogni giorno in caserma. Verrà processato a novembre. D.A.

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