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Studenti di tutto il mondo
fanno lezione con Palladio

Le barchesse di Corte Grande progettate nel Cinquecento dal grande architetto padovano Andrea Palladio
Le barchesse di Corte Grande progettate nel Cinquecento dal grande architetto padovano Andrea Palladio
Le barchesse di Corte Grande progettate nel Cinquecento dal grande architetto padovano Andrea Palladio
Le barchesse di Corte Grande progettate nel Cinquecento dal grande architetto padovano Andrea Palladio

A scuola dal Palladio davanti ai maestosi 23 archi delle barchesse di Corte Grande, progettate dal grande maestro del Cinquecento. Per la prima volta in 58 anni, il corso del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio (Cisa) di Vicenza varcherà i confini della provincia scaligera e farà una tappa nell’antica dimora signorile della Cucca, al centro dei possedimenti dei conti Serego nel Basso veronese. Domani, alle 11, una comitiva di 45 studenti ed appassionati di architettura di diverse nazionalità - accanto agli italiani ci saranno spagnoli, greci, svizzeri e statunitensi - e con un’età compresa fra i 27 e i 50 anni, si incontreranno per la prima volta nella sede del Palladio Museum di Vicenza. Il giorno successivo inizieranno le visite ai monumenti palladiani presenti in Veneto, fino ad approdare nella mattinata di martedì 30 agosto a Veronella.

Gli studiosi del Palladio parteciperanno ad una scuola sul campo. Entreranno, dunque, con il permesso della proprietaria Carolina Serego, nel cortile di Corte Grande, ascolteranno l’avvincente storia del complesso, il cui impianto risale ad un castello medievale e che vide ospite nientemeno che l’imperatore Carlo V il 4 novembre del 1532. Il corso del Cisa prevede per l’appunto, oltre alle lezioni in aula, anche visite agli edifici progettati dal Palladio con il supporto di dossier che illustrano i progetti, le piante e le sezioni dei fabbricati, i modelli di riferimento.

Quest’anno, verranno approfonditi inoltre i rapporti tra Palladio e Paolo Veronese, Michele Sanmicheli e Gianmaria Falconetto. Dopo le scoperte del ricercatore universitario Giulio Zavatta, che ha pubblicato quattro anni fa il carteggio fra i conti Federico e Antonio Maria Serego e il grande architetto patavino, che attestano non solo i contatti fra i nobili veronesi e il Palladio ma pure la presenza di quest’ultimo nel cantiere della Cucca il 21 maggio 1565 per soprintendere alla costruzione delle capriate lignee delle barchesse, l’arrivo degli studenti del Cisa è il primo riconoscimento ufficiale della «palladianità» dell’edificio. Sarà proprio Zavatta a fare da cicerone agli studiosi, affiancato da alcuni fra i migliori esperti al mondo del Palladio, Paul Davies e Howard Burns. È un segnale importante, letto da molti come uno spiraglio per salvare il monumento più importante di Veronella e uno dei più significativi del Colognese. Purtroppo, Corte Grande sta vivendo un declino che sembra inarrestabile. La proprietà non è più in grado di provvedere alle numerose, e costosissime, manutenzioni di un complesso che occupa una superficie di 40mila metri quadri. Serego ha messo in vendita la villa, senza però riuscire finora a trovare acquirenti disposti ad investire in un recupero atteso da anni nel piccolo centro della Bassa.

Il sindaco Michele Garzon e la sua Giunta vedono l’arrivo del direttore del Cisa Guido Beltramini e degli studenti di tutto il mondo come una grande opportunità. Martedì, Garzon non potrà essere presente, perciò ad accogliere il gruppo sarà la sua vice Marisa Rettore, accompagnata dagli assessori Aldo Brunello e Alberto Caloini. Saranno presenti pure i volontari di «Salviamo Corte Grande», il comitato, sostenuto anche dall’imprenditore colognese Giovanni Rana, che si batta da tempo affinché lo storico complesso non cada a pezzi. «Consegneremo agli studenti un pieghevole che illustra i siti di maggior interesse storico e artistico di Veronella e delle frazioni. Infatti non bisogna dimenticare che a Miega il Palladio progettò un’imponente villa descritta nei Quattro Libri», riferisce Brunello. «Avremmo voluto ospitare gli allievi del Centro Palladio al Tezon per un rinfresco, ma purtroppo hanno i minuti contati e dovranno ripartire immediatamente», aggiunge. Dopo Corte Grande, il gruppo proseguirà per villa Pisani a Bagnolo di Lonigo, il duomo e villa Pisani di Montagnana e la villa di Pojana Maggiore.

Paola Bosaro

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