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Spunta da un cumulo di rifiuti e poi aggredisce un carabiniere

I carabinieri di Legnago con il 29enne arrestato nel casolare di Casaleone
I carabinieri di Legnago con il 29enne arrestato nel casolare di Casaleone
I carabinieri di Legnago con il 29enne arrestato nel casolare di Casaleone
I carabinieri di Legnago con il 29enne arrestato nel casolare di Casaleone

Si era nascosto sotto un cumulo di rifiuti, nella casa rurale di Casaleone dove vive con alcuni connazionali, per sottrarsi ai controlli dei carabinieri. Ma il fiuto infallibile di un pastore tedesco dell’unità cinofila dell’Arma di Torreglia (Padova), unito all’occhio allenato degli uomini del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago, sono riusciti a smascherarlo. Mohammed El Mokhtar, un cittadino marocchino di 29 anni nullafacente e con precedenti di polizia, non si è dato però per vinto. Tanto che, per assicurarsi la fuga, non ha esitato a colpire un militare della pattuglia di Cerea, intervenuta a supporto del Norm, causandogli un trauma alla spalla giudicato guaribile in cinque giorni. E tutto perché, lo scorso 12 ottobre, il giudice Maria Elena Teatini del Tribunale di Verona gli aveva imposto il divieto di dimora in Veneto, che si è guardato bene dal rispettare. Alla fine, il 29enne è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per violazione della misura cautelare. Assieme a lui è finita in manette, con l’accusa di aver fornito false generalità, una giovane, presumibilmente magrebina, fermata dagli uomini del capitano Lucio De Angelis nel casolare di via San Giovanni Bosco. E subito ribattezzata la ragazza senza nome e senza età. Malgrado sia stata sottoposta a fotosegnalamento e agli accertamenti tecnici Afis (sistema automatico di riconoscimento delle impronte digitali ndr), non è stato infatti possibile risalire alla sua vera identità. Lei ha detto di chiamarsi K.A., di essere nata a Siracusa, di non aver compiuto 18 anni e di aspettare pure un bambino. Le ricerche al terminale hanno invece evidenziato che la ragazza in questione, controllata in altre circostanze, aveva sempre fornito generalità differenti. Almeno cinque alias e, stando al responso Afis, un curriculum penale con precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. A smontare ulteriormente il castello di bugie architettato dalla giovane ci hanno puoi pensato i medici dell’ospedale di Legnago, che l’hanno sottoposta ad esame auxologico. La visita, eseguita da specialisti della crescita di bambini ed adolescenti per valutare la loro corretta maturazione puberale ed ossea, ha escluso che fosse minorenne. Inoltre, del bambino che asseriva di aspettare non c’era ombra. E così anche nei suoi confronti, una volta informato il magistrato di turno, la dottoressa Valeria Ardito, è scattato l’arresto. Si è conclusa così una giornata di intenso lavoro per il luogotenente Mauro Tenani e la pattuglia del Norm, che lunedì mattina, intorno alle sette, si è presentata a casa di El Mokhtar per eseguire una perquisizione delegata dalla Procura scaligera per un’indagine su vicende di droga. Al momento dell’irruzione dei carabinieri, all’interno del casolare sono stati trovati altri extracomunitari, compresa la ragazza senza nome e senza età. Invece, del 29enne non c’era traccia e sembrava che non fosse nell’abitazione. Ai militari è bastato setacciare l’alloggio per scoprire che il giovane aveva pensato di eclissarsi sotto una montagna di rifiuti di vario genere accatastati nella camera dove trascorreva la notte. Condotto al piano terra, il 29enne si è mostrato inizialmente collaborativo. Sul più bello, con uno scatto improvviso, ha tentato però di divincolarsi e di scappare spintonando uno dei carabinieri di Cerea arrivati nel frattempo in rinforzo a Casaleone. Ma non è riuscito a fare tanta strada: è stato bloccato immediatamente e trasferito, assieme alla ragazza misteriosa, nella caserma del comando di Legnago. Per entrambi si sono spalancate le porte delle camere di sicurezza dove hanno trascorso la notte. Ieri mattina, i due giovani sono comparsi in tribunale a Verona: il giudice Carola Musio ha convalidato gli arresti e li ha rimessi in libertà in attesa della prossima udienza. A carico di El Mokhtar ha disposto anche l’obbligo di firma nella stazione dell’Arma di Sanguinetto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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