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Spinimbecco piange Maria angelo di malati e bisognosi

Maria Valentini De Tomi con la targa ricevuta nel 2012
Maria Valentini De Tomi con la targa ricevuta nel 2012
Maria Valentini De Tomi con la targa ricevuta nel 2012
Maria Valentini De Tomi con la targa ricevuta nel 2012

Elisabetta Papa Spinimbecco piange «nonna Maria». Sono state davvero tante le persone che ieri pomeriggio, nella chiesa di Santa Maria Assunta della frazione, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Maria Valentini De Tomi, da tutti conosciuta semplicemente come «nonna Maria», scomparsa ad 88 anni dopo una vita dedicata interamente agli altri. Maria, che con affetto era detta anche «Mariolina dei Mori», si era fatta apprezzare in paese per la sua grande generosità e disponibilità. Tanto che chiunque avesse bisogno di una mano, in parrocchia come nelle associazioni ad essa legate, nel gruppo Avis della frazione così come alla Caritas, sapeva che su «nonna Maria» avrebbe potuto contare, sempre e incondizionatamente. Impegnata come donatrice di sangue, fino a qualche anno fa, cioè fino a quando la salute glielo ha permesso, Maria era stata una volontaria a 360 gradi, attiva cioè su più fronti. In parrocchia, si occupava delle pulizie della chiesa e di sistemare le tovaglie per l’altare, ma anche del Grest, dove i bambini l’avevano soprannominata la «nonna delle merenda», del tradizionale «Canto della stella» a Natale, dell’aiuto ai poveri attraverso la Caritas e perfino dell’organizzazione della sagra come membro del comitato festeggiamenti della frazione. Una generosità, questa, che «nonna Maria» ha sempre riversato naturalmente anche nella famiglia, prima nella sua e poi in quella del figlio, appoggiandolo nel percorso di adozione di una bambina proveniente da Chernobyl e facendosi amare persino negli orfanotrofi ucraini dove i piccoli si entusiasmavano per i suoi rinomati crostoli. «Un altro grande servizio che la nonna prestava del tutto gratuitamente e sempre volentieri», ricorda la nipote Maria Diletta De Tomi, «era quello dell’assistenza in ospedale. Se qualcuno le chiedeva di poter avere un aiuto durante le notti di ricovero, lei non si tirava mai indietro e con grande generosità assicurava la sua presenza senza mai chiedere nulla in cambio. Era una persona semplice, ma dal cuore enorme». Proprio per questo suo speciale modo di essere e di vivere ogni giorno, il 24 giugno 2012, in occasione della «Giornata del Cavaliere» svoltasi a Villa Bartolomea, «nonna Maria» aveva ricevuto il «Diploma di benemerenza» dall’Associazione insigniti onorificenze cavalleresche di Verona «per il suo impegno come donatrice di sangue e di angelo a favore delle persone bisognose». •

Elisabetta Papa

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