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Spacciava con la figlia disabile Un 37enne finisce in carcere

I carabinieri di Minerbe illustrano l’operazione antidroga
I carabinieri di Minerbe illustrano l’operazione antidroga
I carabinieri di Minerbe illustrano l’operazione antidroga
I carabinieri di Minerbe illustrano l’operazione antidroga

Spacciava droga ai tossicodipendenti della Bassa veronese e delle province limitrofe tenendo per mano la figlioletta disabile di tre anni. E, come se non bastasse questo «escamotage» odioso pensato per non dare nell’occhio e sottrarsi così ai controlli delle forze dell’ordine, in più di un’occasione ha testato personalmente con i suoi clienti la marijuana e l’hashish che vendeva in dosi variabili dai pochi grammi ad oltre due etti. Sempre davanti agli occhi innocenti della bambina, sfruttata dal padre come paravento per la sua fiorente attività di pusher. A mettere fine ai traffici illeciti di I.N., un cittadino marocchino di 37 anni, nullafacente ed irregolare in Italia, ci hanno pensato i carabinieri della stazione di Minerbe. Al termine di una complessa indagine durata sei mesi, mercoledì mattina gli uomini del maresciallo Simone Bazzani hanno fermato lo spacciatore nell’appartamento di Concamarise che divideva con la moglie, la bambina vittima inconsapevole del maxi giro di droga e il suo fratellino di due anni più grande. Con il 37enne, trasferito nel carcere di Montorio, è finito nei guai anche un suo connazionale - I.Z., di 31 anni, nullafacente e con precedenti di polizia, rintracciato in una casa occupata abusivamente a Sanguinetto - che gli faceva spesso da autista. Nei suoi confronti, visto il ruolo marginale, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora in paese e quello di presentazione giornaliero in caserma. L’INDAGINE. L’operazione antidroga è partita nell’ottobre del 2017. Durante uno degli abituali servizi preventivi predisposti sul territorio dal capitano Lucio De Angelis, proprio allo scopo di contrastare lo smercio e il consumo di sostanze stupefacenti, i militari di Minerbe sono stati insospettiti da un’auto con due giovani a bordo che li precedeva sulla Regionale 10. Alla vista della pattuglia, il conducente ha iniziato infatti a rallentare fino quasi a fermarsi per poi imboccare una strada laterale. Una manovra apparsa subito strana, che ha suggerito perciò ai carabinieri di procedere a un controllo. I loro timori sono stati confermati dal rinvenimento a bordo dell’utilitaria di una decina di grammi di droga, tra marijuana e hashish, che è costata ai due ventenni la segnalazione alla Prefettura. Il sequestro di quella piccola quantità di stupefacente diede la stura ad un’indagine che si è conclusa questa settimana dopo mesi di appostamenti, pedinamenti ed altri accertamenti. Con le dichiarazioni di numerosi clienti intercettati a fare da collante alle ricerche coordinate dal pm Elisabetta Labate della Procura di Verona. LO SPACCIO. La certosina attività svolta dal maresciallo Bazzani e dai suoi uomini ha consentito di concentrare l’attenzione su I.N. e sulla vecchia Skoda Felicia di colore grigio con cui l’uomo si spostava ogni giorno per spacciare spingendosi fino a Bergantino (Rovigo) e al Colognese. Spesso in compagnia della bimba, forse convinto in cuor suo che l’immagine pulita di un papà con la figlioletta per mano potesse coprire la sua seconda vita. Un espediente da padre degenere, da far accapponare la pelle, che alla fine non gli è servito però a farla franca. Anzi, ha aggravato la sua posizione. I controlli hanno permesso di appurare che il 37enne, condannato di recente per fatti analoghi, svolgeva i suoi traffici, dalle prime ore del pomeriggio fino a tarda sera, con un sistema ormai collaudato, attuato in molti casi con la complicità dell’altro maghrebino. Gli acquirenti lo contattavano al cellulare con una chiamata o un sms, quindi I.N. dava loro un primo appuntamento per la consegna del denaro e in quel frangente si metteva d’accordo per la cessione della droga. Uno scambio che avveniva il più delle volte in via Faval, una strada immersa nelle campagne di Sanguinetto, dove gli inquirenti sospettano nascondesse le dosi. IL BLITZ. L’indagine dei carabinieri ha permesso di accertare almeno mille cessioni dal 2015 al 2017. Quasi 14 chili di droga, venduta anche a minorenni, per un valore sul mercato di 110mila euro. Tutti elementi che hanno convinto il gip Livia Magri a disporre la custodia in carcere a carico di I.N. e le misure cautelari nei confronti del suo complice. Ordinanze eseguite all’alba di mercoledì quando i carabinieri di Minerbe, con i colleghi della Compagnia di Legnago, hanno fatto irruzione a casa del 37enne accusato di traffico di sostanze stupefacenti con la recidiva infraquinquennale e l’aggravante dello spaccio ai minori. I.Z. è stato invece fermato in un casale di Sanguinetto, sottoposto a pignoramento, che aveva occupato con due connazionali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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