<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sorprende il ladro e viene aggredita

L’assessore Katy Ferrigato vittima dell’aggressione
L’assessore Katy Ferrigato vittima dell’aggressione
L’assessore Katy Ferrigato vittima dell’aggressione
L’assessore Katy Ferrigato vittima dell’aggressione

È stata prima minacciata, poi picchiata e scaraventata più volte contro il muro ed infine gettata giù dalle scale del proprio ufficio. Katy Ferrigato, impiegata nell’officina Nicolini di Cerea ed assessore nel municipio di Sanguinetto, ha vissuto momenti di autentico terrore ieri mattina, poco dopo mezzogiorno, sul posto di lavoro, quando ha scoperto un uomo di colore che stava frugando nella sua borsetta e si era già impossessato del portafoglio. La donna ha iniziato ad urlare sperando di mettere in fuga il ladro, che invece ha reagito e si è trasformato in una furia aggredendo violentemente l’impiegata. Non contento, l’uomo ha estratto la carta di identità dal portafoglio dell’assessore e ha minacciato di tornare a trovarla nella propria abitazione di Sanguinetto se non fosse stata zitta. Prima di allontanarsi con circa 300 euro in contanti e il documento dell’assessore, l’aggressore ha spinto la donna giù dalle scale lasciandola a terra dolorante.

«Me la sono vista proprio brutta e credevo davvero di morire», raccontava ieri sconvolta Ferrigato dall’ospedale di Legnago dove è stata accompagnata per accertamenti. «Quell’uomo», ha aggiunto, «ha iniziato a strattonarmi e a sbattermi con insistenza la testa contro il muro. Io ho cercato di divincolarmi ma lui continuava a picchiarmi e non sapevo più cosa fare. Poi, ad un certo punto, ha preso la mia carta di identità e ha detto che dovevo tacere perché sapeva dove abitavo e poteva venire a picchiarmi ancora a casa mia». Una volta rimasta sola, l’impiegata ha chiesto aiuto telefonicamente al proprio titolare che era uscito dall’azienda poco prima della brutale aggressione. Sul posto è giunto il personale del 118 che ha prestato le prime cure alla donna in stato di forte agitazione. «Ero terrorizzata», prosegue Ferrigato, «mi sono chiusa in ufficio piangendo per quello che mi era capitato. All’arrivo dell’ambulanza sono stata medicata e portata al Pronto soccorso di Legnago per farmi medicare».

I carabinieri della stazione di Cerea, giunti anch’essi alla Nicolini, hanno chiesto alla malcapitata impiegata di descrivere dettagliatamente il suo aggressore per avviare le ricerche e cercare di rintracciare l’uomo. «Si tratta di un giovane di colore», spiega Ferrigato, «aveva una felpa scura con cappuccio e parlava in inglese. Non aveva barba o altri segni particolari. Non dimenticherò mai i lunghissimi secondi in cui sono stata in balia di quel mostro». Una volta arrivata all’ospedale «Mater Salutis», la donna è stata sottoposta ad una serie di accertamenti clinici volti ad escludere eventuali fratture o emorragie interne. «Me la sono cavata fortunatamente con tanti ematomi», conclude l’assessore di Sanguinetto, «non ho fratture o lesioni ma dentro di me resta la paura per quello che poteva succedermi. Quell’uomo è fuggito con la mia carta di identità e quindi adesso sa anche dove abito e temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia».

I carabinieri di Cerea, coadiuvati dai colleghi di Sanguinetto, stanno intanto cercando di far luce sulla vicenda e di dare un nome all’aggressore della malcapitata impiegata. In particolare, gli inquirenti stanno cercando di capire se l’uomo sia fuggito a piedi o con qualche mezzo parcheggiato nelle vicinanze, così come se qualcuno della zona può averlo visto entrare o uscire dall’officina. «Mi auguro», dichiara Valentino Rossignoli, vicesindaco di Sanguinetto, «che non si tratti di un gesto legato all’attività politica di Katy e della nostra Giunta. Sarebbe una cosa molto preoccupante». Ferrigato e l’esecutivo leghista del sindaco Alessandro Braga sono infatti impegnati da mesi in un braccio di ferro contro l’arrivo di profughi in paese sfociato in diverse manifestazioni contro gli immigrati.

Riccardo Mirandola

Suggerimenti