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SAN PIETRO DI MORUBIO

Sorprende i ladri,
anziano agricoltore
aggredito e picchiato

L’ospedale dove è ricoverato l’uomo
L’ospedale dove è ricoverato l’uomo
L’ospedale dove è ricoverato l’uomo
L’ospedale dove è ricoverato l’uomo

Era uscito per chiudere il cancello della villetta che condivide con il fratello nelle campagne di Bonavicina. E si è trovato di fronte tre individui con il volto travisato, intenti a far razzia di mezzi agricoli nel magazzino annesso all’abitazione, che l’hanno aggredito e picchiato. Per poi dileguarsi in fretta e furia nel buio dopo averlo scaraventato e lasciato dolorante a terra. Probabilmente spaventati dalla sua reazione decisa e del tutto imprevista. Oltre che dall’arrivo del fratello dell’uomo attirato nel frattempo all’esterno dalle grida e dal trambusto provenienti dal cortile.

È stato un incubo durato una manciata di minuti, in cui ha corso un grosso rischio di cui si è reso conto soltanto più tardi, quello vissuto l’altra sera nella frazione di San Pietro di Morubio da D.C., un agricoltore di 73 anni, che gestisce con il congiunto una piccola azienda in una zona isolata dove si può agire indisturbati visto che le case sono ben distanziate l’una dall’altra e il traffico è pressoché inesistente. Erano da poco passate le 19 quando la tranquillità di via Muri è stata spezzata improvvisamente da quello che a conti fatti è degenerato in un tentativo di rapina. A quell’ora, il 73enne, prima di sedersi a tavola, era andato a bloccare il passo carraio della sua proprietà come fa abitualmente. Ed è stato in quel momento che è stato insospettito da alcuni strani rumori in arrivo dall’attigua rimessa dove i due fratelli custodiscono le macchine e gli arnesi per lavorare i campi. Nemmeno il tempo di avvicinarsi per rendersi conto di quanto stava accadendo, che l’uomo si è trovato di fronte tre banditi mascherati, con la carnagione chiara che spuntava dai vestiti ed un accento straniero, forse dell’Est Europa. Con ogni probabilità, l’obiettivo iniziale dei malviventi era quello di ripulire il magazzino agricolo dove in realtà alcune attrezzature sono poi state trovate spostate. Tuttavia, l’arrivo del proprietario, che li ha colti sul fatto, ha scompaginato i loro piani. Ed il colpo ha cambiato così copione, con strascichi pesanti per il malcapitato agricoltore. I ladri, messi alle strette, hanno infatti assalito il 73enne intimandogli di consegnare i soldi.

L’uomo, sfoderando un coraggio ed un incredibile sangue freddo, si è però ribellato senza considerare lì per lì i pericoli a cui poteva andare incontro. E, di fronte all’inattesa resistenza dell’anziano con un fisico temprato da tante ore di lavoro in campagna, i tre ceffi l’hanno picchiato selvaggiamente fino a colpirlo con un oggetto pesante, non si sa se un bastone o una spranga di ferro, ad un fianco. E l’imprenditore è finito così a terra, per fortuna senza sbattere la testa ma rimediando comunque altre escoriazioni oltre alle lesioni procurategli dalla banda. Un quarantotto che ha fatto precipitare nel deposito il fratello 71enne dell’agricoltore, che non riusciva a capire i motivi di quel baccano tra l’altro in una zona dove il silenzio la fa da padrone, specie nelle sere d’inverno. E la sorpresa ha superato anche il peggiore dei presagi. Il congiunto era disteso infatti a terra, ferito e sotto choc.

Immediatamente è scattato l’allarme ed in pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago con i colleghi di Cerea, che hanno avvisato il 118. L’anziano è stato quindi trasferito in ambulanza all’ospedale «Mater salutis» dove è stato ricoverato in Chirurgia. Le sue condizioni, apparse subito preoccupanti, si sono rivelate meno gravi del previsto: l’uomo non corre pericolo di vita e si sta lentamente riprendendo. Nel frattempo, dopo una notte di febbrile lavoro, proseguono le indagini degli uomini del capitano Lucio De Angelis che fino all’alba hanno attivato ricerche nelle campagne circostanti e predisposto posti di blocco per rintracciare i tre banditi.

Stefano Nicoli

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