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«Si stava isolando sempre
di più, evitava gli incontri»

A Bevilacqua sono ancora tutti increduli per la tragica morte di don Adrian Cristinel Bulai. Quella che doveva essere una giornata di festa, dedicata al patrono Sant’Antonio Abate, si è trasformata in un’occasione per ricordare l’amato parroco, per incontrarsi, per cercare una spiegazione impossibile. «Non riusciamo ancora a crederci», «non capiamo il perché di questa sua decisione», sono le frasi più frequenti dei residenti, nelle quali si percepisce anche un senso di colpa per non essere riusciti a capire il malessere del parroco, per non essere riusciti ad aiutarlo. Infatti don Adrian, nonostante si fosse sempre prodigato per la sua comunità, era una persona molto riservata e solitaria, che non rivelava a nessuno i propri problemi. Fin dal suo arrivo in parrocchia nel 2011 aveva sempre vissuto da solo e, se aveva bisogno di aiuto, si rivolgeva a una stretta cerchia di parrocchiani fidati. Ed è proprio dai ricordi di queste persone che si capisce che qualcosa non andava, che qualcosa stava tormentando don Adrian. «Negli ultimi tempi era cambiato, non era più la persona gioviale e allegra di sempre», racconta un parrocchiano, «stava diventando sempre più cupo e chiuso in se stesso, sempre più insofferente ai gruppi parrocchiali, dai quali stava cercando di allontanarsi». Altri fedeli confermano che don Adrian si stava isolando, che aveva cominciato a limitare i contatti con i suoi parrocchiani fedeli fino ad arrivare, negli ultimi giorni, a non volerli nemmeno incontrare. «Qualche giorno fa gli si era fermata la macchina, per colpa della batteria scarica ma, invece di chiamare aiuto, ha preferito rimanere ore al freddo in attesa che qualcuno si fermasse», rivela una delle persone che più gli erano vicine e che ieri mattina ha partecipato al lungo colloquio in canonica con don Diego Righetti, parroco del Duomo di Legnago e vicario foraneo, assieme al fratello, alla sorella e al cognato di don Adrian. Ma che qualcosa non andasse lo si era capito anche sabato sera quando don Adrian, durante la messa serale, aveva annunciato l’annullamento della festa patronale prevista per ieri. Non solo era stata annullata la cena nel ricreatorio parrocchiale - scelta motivata dalle poche adesioni e da incomprensioni con gli organizzatori - ma anche la messa che avrebbero dovuto concelebrare anche gli altri preti legati a Bevilacqua. «Don Adrian, infatti, non aveva mandato gli inviti e, quando gli ho chiesto spiegazioni, mi ha risposto che gli andava bene così», conclude il parrocchiano. Cosa avesse portato don Adrian a questo isolamento non è dato sapere. In paese circolano le voci più disparate, come quelle di problemi economici o con la famiglia, voci però non confermate. L.B.

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