Torna oggi a Villa Bartolomea la tradizionale cerimonia in ricordo dei cosiddetti «tre martiri» - il 21enne Gino Cavazzana di Carpi, il 23enne Silvio Brombin di Vangadizza ed il 19enne Dario Roncatti di San Pietro Polesine - brutalmente uccisi dai nazifascisti la mattina del primo dicembre 1944. A 71 anni di distanza da quei tragici eventi che segnarono in modo drammatico la storia del paese e di tutta la Bassa, l’amministrazione comunale e gli allievi dell’istituto comprensivo Ederle, insieme alle associazioni combattentistiche e al gruppo «Arma di Cavalleria» del Basso veronese, si daranno appuntamento, alle 11.30, davanti al monumento dedicato alla «Resistenza e al deportato».
Vale a dire la lapide eretta sul muro laterale del teatro Sociale proprio nel punto esatto dove i nazifascisti fucilarono i tre ragazzi lasciando poi i cadaveri esposti per tutta la notte successiva. L’eccidio, ricordato come uno dei più efferati, avvenne dopo un rastrellamento e la cattura di circa 150 uomini che vennero rinchiusi nel teatro per essere sottoposti ad interrogatori e sevizie o destinati ai campi di concentramento. Sono previste letture e riflessioni curate dal consiglio comunale dei ragazzi. E.P.