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Si fingeva una colf
per rubare nelle case

La colf ne approfittava per rubare nelle abitazioni
La colf ne approfittava per rubare nelle abitazioni
La colf ne approfittava per rubare nelle abitazioni
La colf ne approfittava per rubare nelle abitazioni

Il suo obiettivo era quello di restare da sola in casa. Per poter razziare tutto quello che trovava, fossero soldi o gioielli. Il sistema era ingegnoso, ma evidentemente fruttuoso.

La donna, Gabriella Mattiolo, 47 anni, di Sanguinetto (dove abita con un convivente), fingeva di essere una colf e si spostava da una parte all’altra del Veneto, rispondendo a inserzioni su siti.

I carabinieri di Noventa Padovana (Padova) l’hanno arrestata lunedì per furto aggravato continuato.

La donna rispondeva alle inserzioni su siti di offerte di lavoro e si proponeva come colf. Fornendo ogni volta un nome fittizio, cercava di carpire la fiducia dei padroni di casa e, appena veniva lasciata da sola, si appropriava di soldi e gioielli.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Sergio Dini, hanno permesso di attribuire a lei almeno cinque colpi, a Noventa Padovana, Padova, Sarmeola, Tregnago e Castelnovo Rangone (Modena), ma i carabinieri pensano che possano essere molti di più.

Nella maggior parte dei casi le vittime non si accorgevano dei furti prima di qualche giorno. La donna si trova ora nella casa circondariale di Montorio.

Le indagini sono partite dopo la denuncia di una famiglia di Noventa che aveva messo un’inserzione per una colf ad ore. Alla donna erano stati lasciati i 40 euro per la prestazione e le chiavi di casa che avrebbe dovuto mettere nella cassetta della posta finito il lavoro.

Le chiavi c’erano, soldi e gioielli per cinquantamila euro, invece erano spariti. Le indagini degli uomini del maggiore Antonello Sini, comandante della compagnia di Padova sono partite da quello e poi con i pochi elementi di cui erano in possesso sono arrivati a ipotizzare che potesse trattarsi della Mattiolo. Altre denunce di furto erano arrivate alla compagnia e in tutti i casi si presentavano delle analogie: nessuna effrazione, porte chiuse e quella colf, sempre però con nomi diversi che entrava in casa e dopo qualche giorno spariva. Sono state dunque intercettate alcune sue telefonate ed è stato possibile ricostruire il suo modo di operare. Mattiolo fino all’altro giorno non aveva precedenti penali, ma qualche denuncia per reati contro il patrimonio sì. Ora le indagini continuano per capire se la donna agisse in autonomia o facesse parte di una banda organizzata. Chi ha subito furti e riconosce nella foto la donna che si era proposta come colf si può mettere in contatto con il 112.

Alessandra Vaccari

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