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Si apre il mese baldiano

La cerimonia di beatificazione di don Baldo, in Vaticano, nel 1989
La cerimonia di beatificazione di don Baldo, in Vaticano, nel 1989
La cerimonia di beatificazione di don Baldo, in Vaticano, nel 1989
La cerimonia di beatificazione di don Baldo, in Vaticano, nel 1989

Puntuale, come ogni fine ottobre, torna a Ronco il ciclo di appuntamenti promossi per celebrare il Mese Baldiano, che ricorda le date più significative legate alla figura dell’ex parroco del paese, il beato Giuseppe Baldo. Ossia la morte del sacerdote, avvenuta il 24 ottobre del 1915, e la memoria liturgica del 31 ottobre, che è il giorno della beatificazione avvenuta in Vaticano, nella basilica di San Pietro, nel 1989, di cui ricorre quest’anno il 28esimo anniversario. Si inizia stasera, alle 20, con la messa celebrata nella cappella della Casa Madre delle Figlie di San Giuseppe, fondate da don Baldo, dove sono conservate le sue spoglie. Terminata la funzione liturgica, seguirà l’adorazione eucaristica guidata, che avrà per tema «La carità come servizio alla persona e alla comunità».

Sabato 21 ottobre, alle 17, nella Casa Madre, si potrà assistere al concerto della corale «Santa Cecilia», mentre martedì 24 ottobre, alle 10, si terrà una funzione eucaristica nel giorno della scomparsa dell’indimenticato pastore della comunità, sempre nella cappella della Casa Madre. Sabato 28 ottobre, alle 20.45, sarà invece celebrata una messa nella cappella dove riposa il beato, alla presenza del personale che opera nella residenza per anziani e dei familiari. Domenica 29 ottobre, alle 11, nella chiesa parrocchiale di Ronco, è prevista poi una solenne celebrazione eucaristica, in ricordo della festa liturgica del beato Baldo e del 28° anniversario della sua beatificazione. Infine, martedì 31 ottobre, alle 10, di nuovo alla Casa Madre delle Figlie di San Giuseppe, celebrazione eucaristica sulla tomba del beato, nell’anniversario della beatificazione. Molti protagonisti e testimoni di quell'evento, vissuto in Vaticano, sono scomparsi, nonostante non siano ancora trascorsi 30 anni. A cominciare dall’allora parroco, don Carlo Castagnedi, che i ronchesani e i fedeli del beato ricordano con grande affetto. Rimane intatta la figura di papa Giovanni Paolo II, che pronunciò un’omelia inneggiante al pensiero sociale baldiano, anch'egli scomparso e divenuto santo. Non è più tra noi pure monsignor Giuseppe Amari, vescovo di Verona, che portò a Roma la causa diocesana e ne seguì l'iter, dalla proclamazione delle virtù eroiche per diventare venerabile, fino alla proclamazione del miracolo necessario per salire sugli altari.

A presiedere tutte queste cerimonie sarà il nuovo parroco di Ronco, don Davide Fadini, successore del beato. La figura e l'opera di don Baldo, per la sua lungimirante attenzione verso la persona, appare come un monito per la nostra epoca. Le opere da lui fondate in favore dei poveri, degli emarginati, dei malati, dell’educazione dei ragazzi, del lavoro, della politica, dell’economia, dell’impegno sociale, delle donne e della famiglia rimangono una testimonianza ed un esempio.

Zeno Martini

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