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I veterinari veneti

«Sempre più soli
in prima linea
contro l'aviaria»

I vigili sigillano un allevamento
I vigili sigillano un allevamento
I vigili sigillano un allevamento
I vigili sigillano un allevamento

"Lasciati soli in prima linea a fronteggiare l'emergenza aviaria". Lo dicono i veterinari del direttivo Sivemp del Veneto, il sindacato italiano veterinari di medicina pubblica. Che chiedono investimenti adeguati. "Dopo la Blue tongue ora l’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità ha investito il Veneto", dichiarano, "Le emergenze in sanità veterinaria pubblica si susseguono senza sosta. Mentre i servizi veterinari delle Ulss e la struttura regionale competente, impegnati in prima linea nelle azioni di contrasto, scontano organici sottodimensionati e penalizzazioni. Ma in gioco ci sono la salute pubblica e le sorti dell’agroalimentare veneto Veterinari pubblici veneti sempre in prima linea, con le emergenze che si susseguono senza sosta".

 

"Dopo lo scoppio della Blue tongue quello che temevamo è infatti avvenuto: il Veneto è al centro dell’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8, con quattro focolai confermati in allevamenti delle province di Venezia, Padova, Rovigo e Verona. Cui si aggiungono due casi nel Mantovano, nelle vicinanze del confine veronese, che hanno interessato con la zona di sorveglianza, e tutte le restrizioni che questo comporta, parte del nostro territorio e delle aziende venete".

 

"Ricordiamo che l’aviaria è una delle epidemie potenzialmente più rovinose per il comparto avicolo ed è al contempo una grave emergenza sanitaria per le caratteristiche zoonosiche del virus. E’ indispensabile un’azione tempestiva che contrasti con decisione il contagio e la diffusione dell’infezione. I veterinari pubblici sono in campo con compiti di sorveglianza aumentata, misure straordinarie restrittive, controlli a tappeto negli allevamenti e sui selvatici. Una strategia di contrasto complessa e capillare che ha bisogno di una macchina organizzativa efficiente e di organici adeguati a questi e agli altri compiti che la sanità veterinaria pubblica deve assolvere. I servizi veterinari delle Ulss sono alla stremo, il personale che va in quiescenza non viene sostituito e le forze in campo si assottigliano settimana dopo settimana".

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