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Sei auto rubate nascoste in un capannone

I carabinieri nel magazzino dove sono state recuperate le sei auto
I carabinieri nel magazzino dove sono state recuperate le sei auto
I carabinieri nel magazzino dove sono state recuperate le sei auto
I carabinieri nel magazzino dove sono state recuperate le sei auto

Avevano trasformato un capannone abbandonato, nella zona artigianale di Zimella, in un garage abusivo dove parcheggiare alcune auto appena rubate tra le province di Verona e Vicenza. Un parco mezzi costituito perlopiù da utilitarie di poco valore, che non erano pertanto destinate a travalicare i confini nazionali per essere rivendute sui mercati esteri con nuove targhe e punzonature contraffatte. Ma che, con ogni probabilità, venivano utilizzate dai ladri per mettere a segno furti, rapine ed altri reati nella zona. A guastare i piani della banda ci hanno pensato però i carabinieri della stazione di Minerbe che hanno individuato il nascondiglio e recuperato cinque auto e un furgone. Tutti trafugati a cavallo tra il 12 e il 14 dicembre scorsi in un’area che dall’Est Veronese sconfina nell’Ovest Vicentino. L’operazione, che ha consentito di mettere un punto fermo alla preoccupante escalation di razzie di auto, in prevalenza Fiat e Alfa Romeo, registrata nelle ultime settimane sul territorio, è scattata all’alba di sabato. A condurre gli uomini del maresciallo ordinario Simone Bazzani nel magazzino di via dell’Artigianato, adibito non si sa da quanto tempo ad autorimessa doppiamente illegale all’insaputa del proprietario, è stata un’indagine lampo coordinata dal capitano della Compagnia di Legnago Lucio De Angelis. Tutto è partito dall’intercettazione di uno dei veicoli ritrovati poi dai militari all’interno del magazzino dove i malviventi si erano introdotti dopo aver forzato la recinzione e il portone d’accesso. Grazie ad una sofisticata attività tecnica, i carabinieri sono approdati tra il dedalo di capannoni che si affacciano nella zona produttiva del piccolo centro dell’Adige Guà. Tuttavia, una volta sul posto, è stata necessaria un’ulteriore ricerca per individuare con esattezza il «covo» utilizzato dai banditi. Un mistero risolto di lì a poco non appena le pattuglie sono giunte davanti al civico 576 dove era presente un varco anomalo nella cancellata. I sospetti dei carabinieri hanno trovato conferma non appena si sono introdotti nel magazzino. Se dei ladri non c’era traccia, nel prefabbricato sono stati invece rinvenuti una Fiat Punto, risultata rubata a Brendola (Vicenza), un Fiat Doblò e una Panda, trafugati a Colognola ai Colli, una Fiat 500L sparita a Vago di Lavagno e due Alfa Romeo Mito che erano state invece sottratte ai proprietari, rispettivamente, a Caldiero e Zevio. I blocchetti di accensione dei sei veicoli erano integri visto che per metterle in moto i banditi, dopo aver forzato le portiere con appositi grimaldelli, avevano collegato alcuni microscopici fili individuati, con un’abilità sorprendente, in una matassa collocata sotto il cruscotto. Un sistema che induce gli inquirenti a ritenere che i ladri siano anche degli esperti. Almeno per quanto concerne Fiat ed Alfa Romeo, le due marche automobilistiche su cui concentravano le loro attenzioni. Le cinque macchine e il Doblò sono stati quindi caricati su carri attrezzi, di fronte a diversi residenti attirati sul posto da quello strano viavai, e trasferiti in un deposito giudiziario a Minerbe per gli accertamenti di natura tecnico-scientifica. Verifiche che stanno impegnando in queste ore gli uomini del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago alla ricerca di impronte ed altri indizi che potrebbero consentire non solo di incastrare i ladri. Ma anche di individuare gli autori dei colpi messi a segni di recente in alcuni quartieri residenziali della provincia dove sarebbero state viste aggirarsi auto simili a quelle trovate nel capannone di Zimella. Altri tasselli preziosi per le indagini potrebbero arrivare dalla visione di filmati ripresi dalle stazioni di servizio dove i banditi hanno fatto probabilmente rifornimento dopo aver rubato i mezzi. Le auto, al termine dei controlli, saranno restituite ai legittimi proprietari. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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