<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Scoperto un focolaio di aviaria
Abbattuti oltre 13mila tacchini

Un allevamento di tacchini: a Ronco abbattuti 13mila esemplari
Un allevamento di tacchini: a Ronco abbattuti 13mila esemplari
Un allevamento di tacchini: a Ronco abbattuti 13mila esemplari
Un allevamento di tacchini: a Ronco abbattuti 13mila esemplari

Torna l’incubo aviaria nella Bassa, con un nuovo focolaio riscontrato dai veterinari in un allevamento di Ronco. Non c’è stato neppure il tempo di tirare il fiato, dopo l’ultima emergenza ad Erbè, che un nuovo caso è scoppiato in riva all'Adige, a quasi un mese dal primo focolaio scoperto ad Albaredo. L’area a sud dell’autostrada A4 Brescia-Padova, una delle più importanti zone di produzione di carni bianche del Nord Italia, è dunque nuovamente colpita da una malattia dei volatili che rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto. Ad oggi sono alcune centinaia di migliaia gli animali (tacchini e polli) abbattuti per arrestare il diffondersi della malattia.

Lunedì pomeriggio, il sindaco di Ronco Moreno Boninsegna ha firmato l’ordinanza di sequestro di un allevamento in via Ca’ Brusà 3, di proprietà di Michele ed Andrea Baldo. Si tratta del quarto focolaio da luglio ad oggi registrato nella Bassa veronese, dopo quelli scoperti ad Albaredo, Nogara ed Erbè. Negli ultimi giorni, i Baldo si erano accorti che in un capannone della loro azienda alcuni tacchini erano morti senza apparente motivo. Sono stati dunque eseguiti dei prelievi, inviati per le analisi all’Istituto zooprofilattico delle Venezie. L’Istituto di controllo ha confermato che si tratta di influenza aviaria. Il ceppo è lo stesso dei precedenti casi, l’H5, mentre la tipizzazione non è ancora stata completata ma è probabile che si tratti ancora di N8. I responsabili del contagio non sono facili da individuare. «Di certo non si tratta dello stesso virus che ha infettato i tacchini degli altri allevamenti poichè il periodo di incubazione è di 15 giorni perciò la malattia avrebbe già dovuto manifestarsi», spiega il dirigente veterinario dell’Ulss 9 Fabrizio Cestaro. «Ormai siamo quasi certi che la diffusione del virus avvenga a causa della presenza di anatre stanziali nelle zone umide della Bassa veronese».

I 13.300 tacchini da carne (tutte femmine di circa 90 giorni) dell’azienda Baldo dovranno essere abbattuti in questi giorni dai veterinari dell’Ulss per evitare il diffondersi del virus. Le carcasse dei volatili, come specifica il sindaco Boninsegna nell’ordinanza, andranno poi distrutte. Tutti i materiali e i rifiuti potenzialmente contaminati, come mangime e lettiere, dovranno essere prima disinfettati e poi eliminati, seguendo le istruzioni dell’Azienda sanitaria. «I locali adibiti all’allevamento dei volatili, le zone circostanti e i veicoli utilizzati per il trasporto di tutto il materiale potenzialmente contaminato saranno puliti e disinfettati», si legge nell’ordinanza. L’azienda non potrà accasare altri pulcini prima che siano trascorsi almeno 30 giorni dal completamento delle operazioni di pulizia. Sull’esecuzione dell’ordinanza vigileranno i veterinari dell’Azienda sanitaria Scaligera e gli agenti della Polizia locale del Medio Adige Veronese. Intanto, un altro allevamento avicolo nelle vicinanza di quello in via Ca’ Brusà viene tenuto sotto osservazione.

Paola Bosaro

Suggerimenti