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Scavapatate per Angelo
contadino terremotato

La consegna dello scavapatate all’agricoltore di Amatrice
La consegna dello scavapatate all’agricoltore di Amatrice
La consegna dello scavapatate all’agricoltore di Amatrice
La consegna dello scavapatate all’agricoltore di Amatrice

Uno scavapatate per ricominciare a sperare. È proprio grazie alla donazione di uno di questi macchinari da parte dell’azienda «Fratelli Spedo» di Castagnaro che Angelo, un agricoltore 52enne di Scai, piccola frazione di Amatrice, la cittadina della provincia di Rieti distrutta dal terremoto del 24 agosto 2016 e messa ulteriormente in ginocchio dalle successive scosse sismiche, può ora cominciare una vita nuova. Con un’azienda agricola distrutta e la moglie malata da seguire, l’uomo stava perdendo la speranza. Così come tante altre persone di quella zona per le quali, ad oltre un anno dal sisma, la vita rimane davvero difficile. In un attimo, come Angelo e la sua famiglia, hanno perso tutto: casa e attività. Un futuro diverso e il ritorno alla normalità possono però arrivare all’improvviso, magari sotto le sembianze più strane, come quelle, appunto, di uno scavapatate: un’attrezzatura lunga e larga poco più di un metro, ma molto utile visto che viene usata per estrarre le patate dal terreno senza danneggiarle.

L’idea è nata grazie all’associazione ferrarese «Nel sole la vita» che dall’agosto 2016 presta sostegno alle popolazioni terremotate. «In quelle aree», spiega il presidente Luciano Molinari, «operiamo in stretta collaborazione con l’associazione “Adra Italia” che si occupa di lotta alla povertà e al disagio sociale. Grazie alla tenacia della sua responsabile, Sabrina Casciola, che settimanalmente raccoglie richieste concrete da parte della popolazione terremotata, ci era stata segnalata l’esigenza da parte di Angelo di poter avere una macchina scavapatate». «Tramite una ricerca in Internet», prosegue Molinari, «abbiamo scoperto questa ditta di Castagnaro, che non ha esitato un attimo a donare il macchinario. Anzi, Andrea Spedo e sua sorella Susanna, titolari dell’azienda insieme al fratello Martino, hanno voluto consegnarlo personalmente ad Angelo». Ma la generosità degli Spedo non si è fermata qui. «Per soddisfare le necessità della gente del posto», spiega Andrea Spedo, «ci siamo attivati tramite Facebook, ma anche durante la festa del cavolo, per raccogliere cibo. Abbiamo così riempito un camion con frutta, verdura, pasta, olio e altri alimenti». La consegna dello scavapatate è stata commovente. «Angelo era così felice di poter ricominciare a lavorare», conclude Spedo, «che ci ha abbracciato piangendo».

Elisabetta Papa

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