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BONAVIGO

Rubano alla fiera:
scoperti, feriscono
tre carabinieri

I padiglioni della fiera di San Tomaso dove sono avvenuti gli arresti
I padiglioni della fiera di San Tomaso dove sono avvenuti gli arresti
I padiglioni della fiera di San Tomaso dove sono avvenuti gli arresti
I padiglioni della fiera di San Tomaso dove sono avvenuti gli arresti

Finale col botto all’antica fiera di San Tomaso, ad Orti di Bonavigo. E non solo per il consueto spettacolo pirotecnico a ritmo di musica sulle rive dell’Adige, che anche quest’anno ha attirato centinaia di visitatori da tutta la provincia sulla banca del fiume, attorno al celebre santuario mariano. A movimentare la serata conclusiva della kermesse sospesa tra sacro e profano, mezz’ora prima che venissero sparati i fuochi a filo d’acqua, ci hanno pensato infatti due pregiudicati legnaghesi. I quali, nel bel mezzo della festa, hanno dato in escandescenze scatenando un quarantotto in cui sono volati pugni, calci, offese e minacce. Al punto da arrivare a ferire, in maniera fortunatamente non grave, tre carabinieri della stazione di Minerbe, intervenuti per bloccarli dopo che i due irruenti «spettatori» erano stati sorpresi a svaligiare alcuni stand commerciali ospitati nei padiglioni della manifestazione.

La serata concitata, che ha visto protagonisti Rossano Minguzzi, 40 anni, e Francesco Catter, di 31, entrambi vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, è iniziata intorno alle 22.15 quando gli uomini del maresciallo Simone Bazzani, in servizio d’ordine alla fiera, sono stati chiamati da un’espositrice alla quale avevano cercato di rubare la borsa all’interno della sua mostra di tendaggi. Tuttavia, la donna, grazie alla sua prontezza di riflessi, era riuscita a fermare in tempo il ladro, fuggito poi in direzione del parcheggio. Poco prima un tentativo analogo era fallito in uno stand riservato agli abiti da sposa, mentre il furto era andato in porto, come è stato appurato in seguito, in quello occupato da un’agenzia assicurativa a cui sono spariti dal cassetto 250 euro, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Tutto ciò, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, usando uno stratagemma: uno dei due, con un terzo complice poi dileguatosi, cercava di distrarre la vittima di turno, creando confusione e rovesciando persino manichini ed arredi, per consentire al complice di infilarsi nel gazebo dalla parte retrostante. Ma il «trucchetto» non ha funzionato.

A seguito dell’allarme lanciato dalla commerciante, due militari hanno infatti individuato e bloccato il «disturbatore», ossia Minguzzi. Ed è stato allora che l’uomo, visibilmente alterato, è diventato una furia incontenibile aggredendo, pur di sottrarsi al controllo, un carabiniere semplice ed un appuntato. I quali, nel parapiglia che ha richiamato nel frattempo numerose persone, hanno rimediato ferite giudicate poi guaribili, al Pronto soccorso di Legnago, rispettivamente in otto e in 20 giorni. La stessa sorte è capitata anche al maresciallo Bazzani, che nella colluttazione scaturita quando ha fermato Catter sul retro degli stand ha riportato lesioni alla gamba destra giudicate guaribili in otto giorni. Non paghi della reazione violenta e del pandemonio causato in riva all’Adige, i due banditi - arrestati con le accuse di rapina impropria, lesioni, danneggiamento, oltraggio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale - hanno creato scompiglio persino in caserma, dove in particolare il 40enne ha tentato anche gesti di autolesionismo. Tanto da convincere il magistrato di turno, Valeria Ardito, a disporre il trasferimento di entrambi nel carcere di Montorio, dove ieri è avvenuta l’udienza di convalida .

Stefano Nicoli

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