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riposo
Opera Pia, il prete vieta

La casa di riposo  dove è scoppiata la polemica sul funerale
La casa di riposo dove è scoppiata la polemica sul funerale
La casa di riposo  dove è scoppiata la polemica sul funerale
La casa di riposo dove è scoppiata la polemica sul funerale

Il parroco vieta i funerali nella cappella della casa di riposo di Isola Rizza. Ed i parenti degli anziani insorgono. Ha suscitato le proteste del Comitato, che rappresenta i familiari dei 70 ospiti della Fondazione Luigi Ferrari, la decisione di don Angelo Castelli di non concedere il permesso di svolgere, nella cappella dedicata alla Vergine Immacolata all'interno dell'istituto, le esequie di Giuseppe Facci, un ospite morto pochi giorni fa ad 89 anni. Facci, che non era sposato e non aveva figli, vent'anni fa aveva deciso di trasferirsi da San Giovanni Lupatoto in uno degli alloggi per anziani autosufficienti dell'«Opera pia».

«La casa di riposo con i suoi ospiti», riferisce la nipote Stefania Spada, «era diventata la sua seconda famiglia. Tanto che mio zio aveva confidato più volte alle educatrici dell'istituto che, alla sua morte, avrebbe desiderato che i funerali fossero celebrati nella cappelletta dell'istituto». Poi aggiunge: «Quando, venerdì mattina, ho comunicato le volontà di mio zio al parroco, quest'ultimo non ne ha voluto sapere, rispondendomi che le esequie si sarebbero svolte nella pieve parrocchiale, perché la cappella della casa di riposo, a suo dire, era un luogo troppo triste. Così ci siamo dovuti adeguare». La decisione di svolgere le esequie di Facci, che si terranno domani alle 15.30, nella pieve parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, ha mandato su tutte le furie il presidente del Comitato parenti dell'istituto, Giuseppe Cagliari. «Facci», evidenzia il referente, «era un anziano benvoluto all'interno della Fondazione. Lo conoscevano tutti, quindi era un suo diritto che le sue ultime volontà venissero rispettate, non vogliamo che vicende del genere si ripetano». «Questo episodio», aggiunge Angelo Moreno Guarinoni, presidente della casa di riposo, «ci lascia l'amaro in bocca, anche perché la chiesetta dell'istituto, che peraltro è di proprietà della stessa parrocchia, è consacrata ed altrettanto decorosa quanto la parrocchiale. Faremo in modo, tuttavia, che gli ospiti più vicini a lui possano partecipare al funerale».

Dal canto suo, il parroco don Castelli non vuole alimentare la polemica, ma conferma la sua decisione: «Non ho mai detto ai parenti che celebrare i funerali nella cappella dell'istituto sia una cosa triste. Affermo soltanto che è più dignitoso svolgere le esequie nella chiesa parrocchiale. Infatti, negli ultimi anni, nella cappella dell'istituto ho celebrato soltanto un funerale». F.T.

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