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Regionale 10, i sindaci non si arrendono «Serve un collegamento con

Clara ScapinElisa De BertiAndrea Girardi
Clara ScapinElisa De BertiAndrea Girardi
Clara ScapinElisa De BertiAndrea Girardi
Clara ScapinElisa De BertiAndrea Girardi

Luca Fiorin Il naufragio, annunciato qualche giorno fa dalla Regione, dell'autostrada delle Basse, quella che avrebbe dovuto congiungere Legnago con Monselice, nel Padovano, passando anche per Minerbe e Bevilacqua, non ferma le istanze dei sindaci veronesi. I primi cittadini dei tre Comuni della Bassa interessati all’opera, infatti, stanno chiedendo alla Regione di riprendere in mano la questione. Cosa che, comunque, faranno con accenti diversi l'uno dall'altro, perché diverse sono le situazioni da affrontare. L'accantonamento del progetto della strada a pedaggio è stato reso noto qualche giorno fa dall'assessore regionale ai Lavori pubblici Elisa De Berti, in un incontro svoltosi ad Este (Padova). Un confronto al quale erano stati invitati anche gli amministratori veronesi, i quali, a causa di altri impegni, hanno però dovuto rinunciare ad essere presenti. «Ho saputo subito di quello che era stato detto in quella riunione e devo dire che porterò avanti la richiesta di avere comunque una strada che colleghi Legnago, per la precisione San Vito, dove per questo sono state già realizzate varianti di collegamento con l'altra viabilità esistente, con Monselice», afferma il sindaco della città di Salieri Clara Scapin. «Questo mese, pertanto, chiederò, oltre che per i problemi della linea ferroviaria regionale che passa per il mio Comune, un incontro con l'assessore De Berti», anticipa il primo cittadino di Legnago. Mentre la sua collega di Bevilacqua, Fosca Falamischia, si riserva di esprimersi in maniera più chiara dopo aver approfondito maggiormente la questione. «Anche se», precisa, «è chiaro che si tratta di una questione che è particolarmente importante per Bevilacqua». La nuova Regionale 10 è stata realizzata per un primo tratto – quello, tutto padovano, che va da Monselice a Carceri, che è lungo 10 chilometri – ma il cantiere è fermo dal 2007. Mancano infatti 25 chilometri del progetto originario, che interesserebbe per cinque chilometri il Basso veronese. L'operazione era oggetto di un project financing che prevedeva un investimento dell’importo di 283 milioni da parte di privati. I quali, a fronte di un investimento così ingente, avrebbero ottenuto la possibilità di rientrare della spesa, e guadagnarci, grazie al pagamento dei pedaggi. Secondo quanto ha detto De Berti agli amministratori che si erano riuniti ad Este, però, questa operazione è ormai definitivamente tramontata. In risposta alle richieste degli amministratori padovani, l'assessore regionale non ha però detto no all'ipotesi che vorrebbe la Regione parte attiva nella realizzazione della strada, con il coinvolgimento di Veneto Strade. L'idea è quella di arrivare alla costruzione, anche per stralci, di un'arteria a due corsie e non a pedaggio. Sempre stando gli amministratori presenti all'incontro di Este, si punta ad arrivare alla progettazione definitiva nel 2018, in modo da passare poi, entro il 2020, all'apertura dei cantieri. Secondo alcune voci, però, tale operazione potrebbe partire in provincia di Padova, in particolare per il tratto Carceri-Montagnana, visto che è soprattutto da tale territorio che giungono forti pressioni. Qualche maligno, addirittura, arriva poi a dire che l'arrivo nel Veronese non sarebbe una priorità. «Questa cosa l'ho sentita anch'io», conferma il sindaco di Minerbe Andrea Girardi. Il quale, però, spiega anche che lui ha già scritto alla Regione «per chiedere che vengano risolti i problemi che ha l'attuale Regionale 10 nel suo Comune». «Questa strada, spiega, «attraversa un'area produttiva in cui lavorano oltre 2000 persone ed è assoggettata anche al traffico legato alle scuole. Eppure, proprio nel crocevia più frequentato è presente un incrocio a raso senza semaforo che è molto pericoloso, tanto da essere da tempo teatro di incidenti, anche mortali, oltre che fonte di inquinamento, perché provoca nelle ore di punta lunghe code». «Per quanto riguarda Minerbe», conclude Girardi, «la priorità è quella di risolvere questo nodo, che crea problemi anche alla viabilità collegata». •

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