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Rapina tre persone in un giorno
È caccia al bandito con la

Il bancomat dove sono avvenute due delle tre rapine DIENNEFOTO
Il bancomat dove sono avvenute due delle tre rapine DIENNEFOTO
Il bancomat dove sono avvenute due delle tre rapine DIENNEFOTO
Il bancomat dove sono avvenute due delle tre rapine DIENNEFOTO

Prima ha assalito in casa un sessantacinquenne di Albaredo costringendolo, sotto la minaccia di un coltello, a consegnarli dei soldi. Quindi, una volta intascati 200 euro ed essere ritornato più tardi ad intimidire il pensionato con una pistola affinché non facesse parola con nessuno della brutta esperienza vissuta un paio d’ore prima, è salito sulla sua auto e ha percorso una quindicina di chilometri per raggiungere Santo Stefano di Zimella. E qui, dopo essersi appostato nei pressi dello sportello automatico della Banca Popolare di Vicenza, ha atteso l’arrivo di due clienti dell’istituto di credito. Con un preciso disegno in testa: quello di derubarli non appena avessero ritirato il contante dall’erogatore. Tuttavia, solo una delle due rapine, commesse sempre sotto la minaccia dell’arma, è andata a buon fine. E alla fine si è dovuto accontentare di 250 euro prima di dileguarsi nell’oscurità.

Se non è un record poco ci manca quello collezionato dal bandito solitario - con tutta probabilità la stessa persona stando alla descrizione delle sue vittime - che l’altro giorno ha creato scompiglio nei due paesi della Bassa facendo vivere momenti di autentico terrore ai tre cittadini presi di mira. A cominciare dal pensionato albaretano aggredito nel primo pomeriggio all’interno della sua villa, affacciata su corso Umberto I, in pieno centro, dove il malvivente si è introdotto intorno alle 15.30. «Improvvisamente», raccontava ieri ancora scosso M.B., agricoltore in pensione, «mi sono trovato di fronte un uomo barcollante e agitato che, a volto scoperto, mi ha puntato contro un coltello da cucina minacciando di tagliarmi la gola se non gli avessi consegnato l’orologio d’oro e mille euro. A quel punto, malgrado la paura, sono riuscito a mantenere la calma, ho estratto dalla tasca 200 euro, glieli ho messi in mano e l’ho convinto ad andarsene». Ma la brutta disavventura trascorsa dal 65enne tra le mura domestiche non è finita lì. «Dopo aver sbarrato porte e finestre», prosegue nel drammatico racconto l’ex agricoltore, «stavo accingendomi ad avvisare i carabinieri dopo essermi tranquillizzato quando ho sentito suonare il campanello. Mi sono affacciato alla finestra protetta da un’inferriata e sotto c’era sempre lo stesso bandito, che era riuscito a scavalcare una recinzione alta quasi tre metri. Il giovane, il cui volto non mi era comunque nuovo, mi ha minacciato stavolta con una pistola, priva del tappo rosso di sicurezza, e a quel punto sono fuggito e ho telefonato al 112».

La stessa scena si è poi ripetuta per ben due volte, poco dopo le 19, a Santo Stefano di Zimella, davanti alla banca situata in via Martiri della libertà, a pochi metri dal municipio. In questi casi, però, il rapinatore si era calato in testa il cappuccio della felpa ed era perciò parzialmente travisato. Non appena è giunto al bancomat un informatico 28enne del paese si è avvicinato e gli ha puntato la pistola - non si sa se vera o se un’arma giocattolo - sul fianco intimandogli di dargli i soldi. Il giovane, paralizzato dallo spavento, non è riuscito però a digitare il codice della tessera magnetica e così il bandito ha desistito e si è allontanato. Ma il rapinatore solitario non si è dato per vinto e trascorsi pochi minuti è ritornato sul posto dove nel frattempo si era fermato un 39enne del paese. Ed il secondo tentativo è andato in porto. «Dammi i soldi altrimenti ti sparo», ha urlato il bandito alla sua terza vittima, sempre brandendo la pistola. E l’uomo gli ha così fornito il codice segreto che gli ha permesso di prelevare 250 euro prima di darsi alla fuga.

Di fronte all’incredibile sequenza di rapine sono scattate subito le indagini da parte dei carabinieri di Cologna. I quali, dopo aver raccolto le testimonianze e visionato le immagini del circuito di videosorveglianza della banca, sarebbero in procinto di risalire all’autore della tripletta da brividi. Non è escluso che il bandito possa essere lo stesso arrestato l’altra sera dai carabinieri di Lonigo (Vicenza) nella vicina località berica dopo aver tentato di rapinare, sempre revolver alla mano, un uomo intento a prelevare al bancomat della Banca Popolare di Verona. Prima di presentarsi nel negozio di barbiere «Casablanca» dove il titolare, un marocchino di 31 anni, anziché consegnarli l’incasso è riuscito, con l’aiuto di un cliente, a bloccarlo con una mossa di arti marziali. Si tratta del 37enne G.F., un disoccupato con precedenti specifici residente ad Albaredo, che ora si trova rinchiuso nel carcere vicentino di San Pio X.

Stefano Nicoli

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