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Quando l’«Amicizia» fa crescere il paese

Un gruppo di iscritti al Circolo Noi davanti al forte di San Briccio, a Lavagno, in occasione della gita del 2016Giorgio Merlin, detto SimònIl consigliere Gabriele MoriniIl segretario Nicola Mattiolo
Un gruppo di iscritti al Circolo Noi davanti al forte di San Briccio, a Lavagno, in occasione della gita del 2016Giorgio Merlin, detto SimònIl consigliere Gabriele MoriniIl segretario Nicola Mattiolo
Un gruppo di iscritti al Circolo Noi davanti al forte di San Briccio, a Lavagno, in occasione della gita del 2016Giorgio Merlin, detto SimònIl consigliere Gabriele MoriniIl segretario Nicola Mattiolo
Un gruppo di iscritti al Circolo Noi davanti al forte di San Briccio, a Lavagno, in occasione della gita del 2016Giorgio Merlin, detto SimònIl consigliere Gabriele MoriniIl segretario Nicola Mattiolo

Persone impegnate, piene di entusiasmo, che credono in quello che fanno. Sono i componenti del direttivo del Circolo Noi «Amicizia» di Asparetto. Il loro primo compito è programmare le iniziative in consonanza con la pastorale della parrocchia. Non ci possono essere dissapori tra parroco e presidente perché le due cariche si concentrano. E i tredici componenti del consiglio lavorano spalla a spalla per alimentare ogni giorno lo spirito che rende unica l’esperienza dei Circoli Noi.

Racconta il vicepresidente Giorgio Merlin, detto Simón: «Sono presente nel Circolo da sempre, fin dal suo inizio. La costruzione del Circolo è durata un solo anno, nel 1977, con il contributo finanziario di tutta la popolazione a suon di buste. Vado fiero di aver curato in tutto lo sviluppo del Circolo e di aver dialogato sempre con tutti. La cosa che più mi gratifica è di avere una grande relazione con giovani e anziani”.

Il segretario è Nicola Mattiolo, 50 anni, al quale competono incarichi burocratico-fiscali. «Innanzitutto devo ricordare che il nostro Circolo è stato uno dei primi ad aderire al “Noi Verona”. Siamo il numero 007. I miei compiti: subito detti. Devo seguire e curare il tesseramento e tenermi aggiornato sugli adempimenti burocratici. Il nostro direttivo si riunisce mensilmente e valuta, sulla base del programma annuale, le varie iniziative svolte mentre elabora quelle del mese successivo. Adesso, per esempio, stiamo lavorando ad un progetto interessante. Insieme con il Circolo di San Pietro di Legnago collaboriamo con Tolentino, un paese delle Marche colpito dal terremoto nel 2016 e anche quattro anni prima, dove abbiamo fatto un gemellaggio con il locale oratorio don Bosco. Nove circoli del Veronese hanno iniziato a lavorare nel novembre 2016, e noi in particolare con San Pietro di Legnago abbiamo raccolto fondi. Li abbiamo portati a Tolentino il 3 settembre scorso».

Sabrina Gobbi, invece, è tesoriere del Circolo. «Sembra che io debba usare solo la borsa per i pagamenti; in realtà, oltre a ricordare tutte le scadenze fiscali e a provvedere di conseguenza, devo curare il rifornimento del bar, fare gli acquisti per le feste. Sono anche volontaria dietro il bancone del bar; insomma, presto la mia opera dove e quando c’è bisogno nel Circolo».

Altro membro del direttivo è Gabriele Morini, ingegnere meccanico di 31 anni; anche la moglie Ilaria è presente nel direttivo. «Io mi sono focalizzato sui tornei dei ragazzi e sull’attività sportiva. Ho organizzato degli eventi come le biciclettate e le gite: questo è stato motivo di orgoglio di questi ultimi anni. Anche quest’estate, insieme con Alessandro Menegatti, ho organizzato un torneo di calcio, che si è svolto dal 10 luglio alla prima settimana di agosto».

Chiara Silvestroni, 30 anni, è maestra di asilo nido. «Sono praticamente cresciuta nel Circolo e fin da bambina ho sempre partecipato alle varie iniziative. Mi pare naturale vivere in questo ambiente e organizzare con gli altri le varie iniziative».

E infine Alessandro Menegatti, perito informatico di 28 anni: «Anch’io faccio parte del Direttivo. Oltre a partecipare all’organizzazione delle varie iniziative, come la pesca di beneficenza, mi prendo cura della grafica dei manifesti dei volantini e della comunicazione verso l’esterno. Insomma, la comunicazione».

Grazie all’impegno del Direttivo, il Noi «Amicizia» è diventato la realtà aggregativa più incisiva e coinvolgente di Asparetto. «Il Circolo è una rete di incontri all’interno della quale le varie generazioni, ragazzi, giovani e adulti, sono coinvolte», chiarisce don Francesco Lonardi, il parroco che ha guidato fino a pochi giorni fa il Circolo. «Questa convivenza è anche catechesi perché il ragazzo e l’adulto possono sperimentare lo spirito comunitario ed “essere chiesa”. Ecco perché non sono pessimista nei confronti della situazione pastorale. Su una popolazione di 1.820 abitanti gli iscritti al Circolo sono circa 700, più del 30 per cento dei residenti».

Gli ambienti parrocchiali a disposizione delle attività del Circolo sono numerosi. Fulcro e punto di riferimento generale è il bar con la sala giochi. Per le varie manifestazioni che prevedono momenti conviviali esiste una cucina perfettamente attrezzata. C’è la cosiddetta «Casetta» adibita agli incontri culturali e un’area verde. Non manca un regolare campo di calcio a 11 per lo svolgimento di tornei, con gli spogliatoi. Per gli altri sport (pallavolo e basket) c’è un campo dedicato. Il salone polifunzionale (80 posti a sedere) viene utilizzato per la proiezione di film e riunioni numerose. E, dulcis in fundo, chi vuole può utilizzare la sala per le prove musicali.

Per la catechesi settimanale sono disponibili sette aule. Per le necessità delle famiglie con i piccoli la parrocchia ha messo a disposizione la Scuola dell’infanzia «San Niccolò» (aderente alla Fism) con due sezioni, gestita da un direttivo di genitori.

Gian Battista Muzzi

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