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Profughi, trovata la soluzione
Sarà arruolato un «vigilante»

Il sindaco Ruta e la sua maggioranza durante l’assemblea pubblica sui profughi  svoltasi in teatro DIENNE
Il sindaco Ruta e la sua maggioranza durante l’assemblea pubblica sui profughi svoltasi in teatro DIENNE
Il sindaco Ruta e la sua maggioranza durante l’assemblea pubblica sui profughi  svoltasi in teatro DIENNE
Il sindaco Ruta e la sua maggioranza durante l’assemblea pubblica sui profughi svoltasi in teatro DIENNE

Un residente di via Bagnoli «vigilerà» sui profughi africani ospitati ad Albaredo. L’annuncio della «nuova strategia di gestione» della questione rifugiati è arrivato a pochi minuti dall’inizio dell’assemblea pubblica, indetta dal sindaco Giovanni Ruta sabato scorso al Palazzo della cultura. Il primo cittadino, presente all’incontro con l’intera maggioranza, ha riferito di aver incontrato nei giorni scorsi il presidente della cooperativa «Virtus Vecomp», Luigi Fresco, e di aver discusso con lui l’ipotesi di «assoldare» un abitante di Albaredo – meglio se fosse un vicino di casa dei giovani immigrati - per verificare quotidianamente come siano le condizioni degli 11 richiedenti asilo e quali siano le loro eventuali necessità o i disagi patiti.

«La cooperativa che gestisce l’ospitalità dei profughi ha sede a Verona, perciò non può comprensibilmente garantire la presenza assidua di un operatore in zona», ha riferito il sindaco. «Per questo ha proposto un accordo con noi per retribuire un cittadino albaretano che possa svolgere questa attività di controllo e di contatto per un’ora al giorno». La persona verrà individuata nell’arco di due settimane. Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha comunicato di avere intensificato la presenza dei vigili urbani per evitare qualsiasi problematica di convivenza fra gli ospiti e gli abitanti di Albaredo.

Alla riunione ha partecipato una sessantina di persone. Tra di essi c’era pure il parroco, don Bruno Gonzaga, che però non ha fatto alcun intervento né ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ruta ha risposto alle perplessità dei concittadini sull’arrivo in città degli stranieri ribadendo «di non aver potuto contrastare in alcun modo la decisione della Prefettura». Ha comunque rassicurato i presenti «sulle buone condizioni di salute e la non pericolosità» degli 11 stranieri e sul fatto che «Albaredo non sarà più scelta come destinazione di nuovi gruppi di profughi». Alcuni cittadini hanno manifestato il proprio sconcerto «per come viene gestita a livello governativo questa emergenza» e hanno invitato il primo cittadino «ad unirsi ad altri Comuni per far sentire la propria voce» e, se necessario, «bloccare il ponte che collega Albaredo a Ronco con una mobilitazione». Altri hanno espresso «seri dubbi sui presunti motivi di guerra che inducono queste persone a scappare dai propri Paesi». Ruta, da parte sua, ha replicato: «Non mi sembra il caso di inasprire gli animi e di rovinare i nostri rapporti con il prefetto. Cercheremo di rendere la presenza di questi ospiti una cosa positiva per il Comune, facendoli lavorare nelle manutenzioni del verde e nella pulizia dei parchi».

Sembra, invece, naufragata l’ipotesi di una divisione del gruppo, come aveva auspicato il sindaco per «pesare meno su una singola località». «Non abbiamo strutture pubbliche disponibili nelle frazioni, perciò gli 11 africani rimarranno con tutta probabilità insieme nei due appartamenti di via Bagnoli», ha detto Ruta.

Paola Bosaro

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