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Profughi sui banchi
per imparare l’italiano

L’abitazione dove sono alloggiati i nove profughi africani DIENNEFOTO
L’abitazione dove sono alloggiati i nove profughi africani DIENNEFOTO
L’abitazione dove sono alloggiati i nove profughi africani DIENNEFOTO
L’abitazione dove sono alloggiati i nove profughi africani DIENNEFOTO

È già suonata la prima campanella di scuola per i nove profughi ospitati dallo scorso 22 luglio, a cura della onlus «Vita Virtus» di Verona, in via Bosco a Bonavicina. I giovani, alloggiati in una villetta a due piani rilevata dalla cooperativa scaligera, hanno cominciato infatti un corso di italiano tenuto da due insegnanti nel Palazzo dello stile situato nella frazione di San Pietro di Morubio. Uno spazio pubblico messo a disposizione per due ore al giorno dal Comune, con spese a carico dell’associazione impegnata nell’inserimento dei rifugiati, che si è aggiudicata il bando della Prefettura per l'assegnazione dei profughi in base ad una procedura che non coinvolge i Comuni.

Intanto, si pensa già al dopo scuola per gli immigrati, otto in fuga dalla Nigeria e uno dal Ghana. A tal proposito, l’obiettivo, secondo quanto dichiarato dal sindaco Corrado Vincenzi sin dal giorno del loro arrivo è quello di impiegare i profughi in lavori socialmente utili. Tuttavia, per mettere in pratica il progetto ci sono ostacoli burocratici da superare e ci vuole ancora un po’ di tempo. È quasi pronto per la firma un protocollo d’intesa con la Prefettura con la definizione dei compiti da svolgere a servizio della comunità e l’adesione da parte degli stessi profughi. In base alla legge, i rifugiati non possono lavorare. Pertanto, eventuali attività sono di natura volontaria, per non più di 20 ore alla settimana e senza retribuzione per le mansioni svolte. Oltre al sindaco ad occuparsi della questione è l'assessore ai Servizi sociali Giorgio Malaspina.

I ragazzi si son detti disponibili e hanno già svolto qualche lavoretto: si sono occupati dello sfalcio di un triangolo di verde in prossimità della loro residenza. «Stiamo facendo una mappatura dei lavori che possono fare, si tratterà di semplici attività di manovalanza generica», annuncia Vincenzi. «Va ribadito», aggiunge il primo cittadino, «che ad oggi non mi è stato segnalato dai residenti alcun problema di ordine pubblico o comportamento scorretto legato alla presenza dei profughi. Anzi, c’è spirito di collaborazione anche con i responsabili della onlus che li segue e che sono disponibili. Mi auguro che a breve venga concluso l’iter e si possa partire. Intanto li stiamo conoscendo, sembrano ragazzi volonterosi che non amano stare senza fare niente».

Roberto Massagrande

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