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Picchia la moglie davanti ai figli, va in carcere

I carabinieri trasferiscono il  muratore trentenne nel carcere di Montorio
I carabinieri trasferiscono il muratore trentenne nel carcere di Montorio
I carabinieri trasferiscono il  muratore trentenne nel carcere di Montorio
I carabinieri trasferiscono il muratore trentenne nel carcere di Montorio

Un inferno scandito da continui litigi, umiliazioni ed insulti, che in più di un’occasione erano già degenerati nelle percosse. Ma che finora era riuscita a sopportare in silenzio, probabilmente per proteggere i suoi bambini ancora in tenera età e per cercare di salvare un’unione traballante da tempo in crisi. L’altra sera, però, una casalinga romena di 25 anni, non ce l’ha più fatta a reggere un incubo diventato ormai una costante quotidiana nell’appartamento, situato nel centro di Sanguinetto, in cui vive con il marito, suo connazionale, e i loro due figli. Tanto che, dopo essere stata picchiata nuovamente dal padre dei suoi bimbi, che l’ha strattonata e scaraventata contro i mobili di casa fino a farla cadere più volte a terra, ha pensato di chiedere aiuto al 112. Per poi barricarsi in cucina sino all’arrivo dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago che l’hanno soccorsa ed accompagnata in ospedale a farsi medicare le ferite riportate al culmine di un acceso diverbio scatenato, a quanto pare, da futili motivi. L’uomo - P.C.S., un muratore di 30 anni - è stato quindi arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza dei minori, costretti ad assistere impotenti alle continue discussioni tra i loro genitori. Per la donna si è aperto invece uno spiraglio in un tunnel costellato da angherie fisiche e psicologiche, che le avrebbero reso ormai la vita impossibile. Erano da poco passate le 22 quando nell’abitazione della coppia il giorno di Santo Stefano ha iniziato a prendere una butta piega per poi concludersi nel peggiore dei modi. E tutto, come ha riferito la donna ai militari, per una violenta lite alla base della quale ci sarebbero le solite incomprensioni che hanno reso via via sempre più difficile la convivenza dei coniugi romeni. Ad un certo punto, non si sa come e perché, la tensione è salita alle stelle e l’operaio edile ha iniziato a dare in escandescenze. Fino a sfogare la sua ira sulla povera 25enne, la quale, dopo essere stata spintonata e gettata sul pavimento davanti ai suoi bimbi di cinque e tre anni, ha temuto il peggio. Tanto da non esitare, non appena è riuscita a sottrarsi alle grinfie del marito, a fuggire dall’appartamento con un intento ben chiaro in testa. Ossia quello di raggiungere la stazione cittadina dell’Arma, in viale Rimembranza, dove si era già rivolta nei giorni scorsi per segnalare i soprusi e il clima di terrore con cui da tempo si trova a dover fare i conti tra le mura domestiche. La caserma era però chiusa e la chiamata è stata dirottata in automatico alla centrale operativa di Legnago. L’operatore, non appena raccolta la disperata denuncia della donna, ha inviato subito una pattuglia a casa della coppia. Quando gli uomini del luogotenente Mauro Tenani hanno suonato il campanello dell’appartamento, la 25enne, che nel frattempo era rientrata e si era chiusa a chiave in cucina, si è precipitata ad aprire terrorizzata e con gli occhi gonfi di lacrime. Il marito si era invece messo a letto assieme ai bambini, che in quel momento dormivano. L’uomo, malgrado nell’abitazione fossero evidenti i segni di una colluttazione, è caduto dalle nuvole e ha cercato di negare tutto. Una versione che non gli ha evitato però il trasferimento al Comando di Legnago mentre la moglie veniva presa in cura dai medici del Pronto soccorso del «Mater salutis» per le lesioni, guaribili in cinque giorni, riportate a braccia e ginocchia durante la colluttazione. Al termine degli accertamenti, lo stesso Procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio, al lavoro anche durante le festività, ha disposto la detenzione di P.C.S nel carcere di Montorio in attesa dell’udienza di convalida. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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