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Pfas, istituito il tavolo tecnico
per lo screening sui cittadini

Acqua che esce dal rubinetto: a breve partirà lo screening sui Pfas
Acqua che esce dal rubinetto: a breve partirà lo screening sui Pfas
Acqua che esce dal rubinetto: a breve partirà lo screening sui Pfas
Acqua che esce dal rubinetto: a breve partirà lo screening sui Pfas

La Regione ha definito la composizione del tavolo tecnico sullo screening di massa che verrà attuato a causa della contaminazione da Pfas. Tavolo che si riunirà formalmente, per la prima volta, la prossima settimana, anche se quell'incontro è preceduto in questi giorni da una serie di appuntamenti propedeutici. Uno dei quali, a cui parteciperanno i funzionari che si occupano di sanità e quelli che seguono l'ambiente, è in programma questa mattina. La presenza nelle acque delle sostanze perfluoro-alchiliche interessa 250mila persone. Di queste 72mila sono residenti in 13 Comuni del Veronese: Veronella, Zimella, Albaredo, Cologna, Bonavigo, Minerbe, Pressana, Roveredo, Legnago, Boschi Sant’Anna, Bevilacqua e Terrazzo ed Arcole. Comuni che hanno acquedotti alimentati dai pozzi che Acque Veronesi ha ad Almisano, nel Basso Vicentino, la cui acqua è comunque potabile, in base ai parametri dettati dall'Istituto superiore di sanità, grazie all'uso di costosi filtri a carboni attivi.

In seguito ad un biomonitoraggio che ha verificato la presenza nel sangue dei residenti nell'Ovest vicentino di due degli elementi facenti parte della famiglia dei Pfas, i Pfoa ed i Pfos, la Regione ha deciso di controllare lo stato di salute di 250mila persone. Un'azione che quasi non ha precedenti in Italia. «In questi giorni stiamo verificando le modalità con cui avverrà la presa in carico delle aree sottoposte a controlli che dureranno per 5-10 anni, e che sarà graduata in base al grado di inquinamento del territorio», spiega Francesca Russo, responsabile del servizio Sanità ed Igiene pubblica regionale. «Al momento della lista degli esposti all'inquinamento fanno parte i Comuni vicentini dell'Ulss 5, si tratta di 58mila persone, ed i 72mila del Veronese serviti dai pozzi di Almisano», precisa. «Sono comunque in corso valutazioni, sulla scorta anche delle indicazioni dei colleghi del settore Ambiente, per quanto riguarda i padovani di Montagnana ed i Comuni berici, Vicenza compresa, che rientrano nel territorio dell'Ulss 6», continua. Pertanto, al momento, è impossibile dare un numero preciso delle persone che verranno sottoposte ai controlli e la cui definizione è ora in mano ad un gruppo di lavoro composto da clinici, epidemiologi, rappresentanti della sanità pubblica, dell'Ulss 5, dell'università e del Registro tumori del Veneto.

Sulla questione Pfas il rapporto fra Regione e Governo centrale sta intanto facendo scintille. Dopo che in più occasioni i rappresentanti della Regione avevano sottolineato che il Governo non ha stabilito per legge limiti alla presenza dei Pfas nelle acque - sia in quelle potabili, anche se ci sono dei parametri validi a livello locale, che in quelle di scarico – il sottosegretario all'Ambiente Barbara Degani ha affermato che a Roma stanno facendo quanto è in loro potere, affermando che è invece Venezia a non voler collaborare. Dichiarazioni a fronte delle quali il governatore Luca Zaia non ha mancato di esprimersi in maniera caustica e sulle quali prende posizione anche l'assessore alla Salute Luca Coletto. «La Regione», afferma, «ha adottato misure precauzionali, filtrando l'acqua delle reti pubbliche ed adottando limiti restrittivi che solo dopo sono stati validati dall'Istituto superiore di Sanità. Purtroppo, continuano a mancare provvedimenti decisivi del Governo».

Luca Fiorin

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