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Perde il controllo della moto, muore contro il guard rail

La moto di Enzo Panziera finita oltre il guard rail. Nessuno ha assistito alla scena dell’incidente FOTO DIENNE
La moto di Enzo Panziera finita oltre il guard rail. Nessuno ha assistito alla scena dell’incidente FOTO DIENNE
La moto di Enzo Panziera finita oltre il guard rail. Nessuno ha assistito alla scena dell’incidente FOTO DIENNE
La moto di Enzo Panziera finita oltre il guard rail. Nessuno ha assistito alla scena dell’incidente FOTO DIENNE

È uscito di casa con il suo solito sorriso. «Ciao, vado, ci vediamo stasera», ha salutato ieri mattina alle 7 la moglie, felice come sempre prima di mettersi alla guida della sua moto. È l’ultima immagine che Lauretta ha di suo marito Enzo vivo, un caffè veloce in cucina nella loro villetta di Terranegra (Legnago), poi il rombo della sua Bmw gialla e la partenza alla volta di Rovereto per la solita gita domenicale con amici. Era fiero, Enzo, della sua Gs 1150, pezzo per intenditori tanto che, chi ha la fortuna di possederne uno, fa parte de «I rimasti» cioè del club di «Quelli che hanno rimasto il 1150». La grammatica non conta, dicono, quando c’è di mezzo una cosa così grande e importante. Enzo Panziera, 59 anni, idraulico di professione, è morto così, guidando la sua Bmw ieri mattina poco dopo le 8, sul rettilineo della statale 12 a Ceraino di Dolcè. Aveva appuntamento a Domegliara con un altro «amico di scorribande» e da lì hanno poi proseguito insieme verso Trento per quella che doveva essere una «gita indimenticabile in mezzo a vallate e montagne da lustrarsi gli occhi». Cosa sia successo esattamente ad Enzo, il compagno di viaggio non può dirlo: era davanti a lui e quando, guardando dallo specchietto, s’è accorto che non arrivava, è tornato indietro a controllare. Panziera era steso a terra immobile, la moto nel prato sotto alla strada, uno shock, la telefonata disperata al 118 anche se, era purtroppo chiaro, non c’era più niente da fare. ANCHE I CARABINIERI di Caprino si sono precipitati e sono stati fino a mezzogiorno lì, a ricostruire la dinamica, a fare segni sull’asfalto, a cercare di capire. È probabile che nell’affrontare una curva Enzo sia leggermente uscito di strada, abbia centrato - rompendolo - un pilottino di plastica a lato della strada perdendo così il controllo della Bmw e poi, cercando di rimettersi in carreggiata, non sia più riuscito a tenere il mezzo finendo per invadere la corsia opposta, centrando il guard rail e cadendo a terra, mentre la moto ha proseguito «da sola» nei campi di sotto. Forse la velocità era sostenuta e questo può aver peggiorato gli effetti dell’impatto contro la lamiera: Enzo ha sbattuto forte, i segni sul corpo lo confermano, ed è morto sul colpo. LA TELEFONATA in via Malon alla moglie Lauretta l’hanno fatta i carabinieri. Ed è piombato all’improvviso su casa Panziera il dolore più atroce. Il figlio Davide, al mare con moglie e figliolette, è stato raggiunto al telefono solo in tarda mattinata, non rispondeva, era in spiaggia, si è subito messo in macchina per tornare a casa. È arrivato di corsa anche Duccio, fratello di Enzo, incredulo: «La moto era la sua vita, lo è anche per me: siamo tutti motociclisti, ce l’abbiamo nel sangue fin da bambini», ricorda, «ma che finisse così, proprio a lui, che sulla sella ci ha passato più tempo che a letto, non mi sembra possibile. Si sarà distratto», continua, «forse ha avuto un malore, non lo so cosa sia accaduto, ma non doveva finire così, contava gli anni per la pensione così poi avrebbe potuto dedicarsi a tempo pieno alle sue creature». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Camilla Ferro

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