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«P38 per la vostra sindaca comunista»
Scapin minacciata

Il post intimidatorio contro il sindaco pubblicato su Facebook
Il post intimidatorio contro il sindaco pubblicato su Facebook
Il post intimidatorio contro il sindaco pubblicato su Facebook
Il post intimidatorio contro il sindaco pubblicato su Facebook

«Fate sentire la musica della P38 alla vostra sindaca comunista». È questo il contenuto del messaggio postato nei giorni scorsi su Facebook contro il sindaco di Legnago Clara Scapin. Tanto che il primo cittadino del Pd, bersagliato da mesi da insulti e critiche sui social network relativamente alla politica adottata dalla sua amministrazione nei confronti di profughi e stranieri, ha deciso di presentare un esposto al comando cittadino dei carabinieri.

Nei giorni scorsi, infatti, a commento di un messaggio che segnalava la presenza di alcuni stranieri nel parco urbano di viale dei Tigli, P.C., un internauta residente nell’Est veronese, ha richiamato l'uso della pistola Walther P38, che è stata uno dei simboli delle proteste dei gruppi extraparlamentari nei cosiddetti anni di piombo. In un misto di italiano e dialetto, l'utente in questione ha invitato senza mezzi termini i legnaghesi a passare alle vie di fatto nei confronti del loro primo cittadino. L'autore del post ha scritto: «Dovete incominciare a far cantare la P38, la prima che ga da sentire la musica la xe la comunista de la sindaca che gavì». Scapin, di fonte alla gravità delle affermazioni di questo «hater», come viene definito chi esprime messaggi d'odio in rete verso personaggi istituzionali o anche semplici cittadini, ha deciso quindi di rivolgersi all'Arma. «Dopo aver avvertito l'amministratore della pagina web», evidenzia il sindaco, «ho presentato l'esposto, poiché in questo caso è giusto non lasciare di certo correre. Anche perché nella nostra zona ci sono stati amministratori che hanno pagato a caro prezzo il fatto di essere sindaci, come Loris Doriano Romano, primo cittadino di Villa Bartolomea, freddato nel 2006 a colpi di pistola all'interno del suo ufficio in municipio».

Quindi, Scapin aggiunge: «Chi scrive frasi del genere deve essere consapevole che la gente, esasperata dalla crisi economica e da altri problemi, può essere istigata da questi messaggi a ricorrere alla violenza. Perciò ho deciso di segnalare il fatto alle forze dell'ordine, affinché prendano gli opportuni provvedimenti». Di fronte al post che incita all'uso delle armi, Scapin ha incassato la solidarietà dei suoi assessori e del Partito democratico. «Voglio credere», puntualizza il sindaco, «che chi ha scritto quel commento l'abbia fatto senza realmente pensare alla gravità delle sue affermazioni. Per questo motivo, auspico che l'autore del post venga rintracciato ed avvertito della pericolosità di certe parole. Ci vuole intelligenza nell'utilizzare mezzi come Facebook, verificando bene ciò che si pubblica».

Inoltre, Scapin solidarizza con un'altra figura istituzionale che, negli ultimi tempi, è bersagliata da insulti e minacce degli «hater» sulla questione dei profughi, ovvero la presidente della Camera Laura Boldrini. «La presidente Boldrini», sottolinea il primo cittadino, «viene costantemente insultata in maniera pesante. Per questo sono concorde sull'atteggiamento di intransigenza riguardo al linciaggio mediatico a cui è sottoposta: con questi comportamenti si sta infatti distruggendo un social network che, al contrario, sarebbe utilissimo per scambiare opinioni ed informazioni positive tra istituzioni e cittadini, oltre che tra i cittadini stessi». Non è la prima volta che il sindaco di Legnago viene presa di mira duramente sul tema dei profughi e dell’immigrazione in generale. Era già successo lo scorso marzo, quando sulle pareti del sottopasso di San Vito apparvero delle scritte ingiuriose nei confronti del sindaco oltre che del prefetto di Verona Salvatore Mulas a causa dell’arrivo dei richiedenti asilo. Anche in quel caso, il primo cittadino aveva allertato carabinieri e polizia locale.

Fabio Tomelleri

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