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Oltre un chilo di droga in casa Arrestato spacciatore 35enne

I carabinieri di Minerbe che hanno eseguito l’operazione
I carabinieri di Minerbe che hanno eseguito l’operazione
I carabinieri di Minerbe che hanno eseguito l’operazione
I carabinieri di Minerbe che hanno eseguito l’operazione

Due mesi di indagini, oltre un chilo di hashish sequestrato e uno spacciatore marocchino pregiudicato assicurato alla giustizia. È la sintesi dell’operazione che ha permesso ai carabinieri della stazione di Minerbe di risalire a un 35enne che riforniva i tossicodipendenti della Bassa veronese e padovana. Smantellando così un fiorente giro di droga, che aveva la propria base operativa in una vecchia casa rurale, alla periferia di Montagnana (Padova), dove il maghrebino viveva con il fratello e un connazionale, denunciati entrambi a piede libero. Sempre con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Erano le sette quando, l’altra mattina, gli uomini del maresciallo Simone Bazzani hanno fatto irruzione nell’abitazione a schiera affacciata su via Ca’ Megliadino. Un blitz preceduto da pedinamenti, appostamenti ed altre attività investigative coordinati, dai primi di febbraio, dal capitano Lucio De Angelis e dal pm della Procura di Rovigo Sabrina Duò. Ad insospettire i militari erano state le continue trasferte nella città murata di consumatori abituali, fra cui alcuni tossicodipendenti «storici», residenti tra il Colognese, Minerbe ed altri centri della cintura di Legnago. E non si trattava certo di gite fuori porta nel borgo conosciuto in tutto il mondo per le sue mura medievali, perfettamente conservate, il Palio dei 19 Comuni e il prosciutto crudo. Quei «viaggi», come hanno potuto appurare i carabinieri che tenevano d’occhio da settimane la casa di Kamal sulla strada per Megliadino San Vitale, avevano un obiettivo comune e ben preciso: acquistare dosi di «fumo» con contrattazioni lampo di un paio di minuti, specie dal primo pomeriggio a tarda sera. E l’hashish non mancava di certo, soprattutto nel giardino del rustico. La conferma è arrivata dal blitz effettuato dai carabinieri di Minerbe, con il supporto dei colleghi del Nucleo operativo e Radiomobile di Este e di Hero, un pastore tedesco dell’unità cinofila dell’Arma di Torreglia (Padova). Nel corso della perquisizione, che ha scaraventato giù dal letto il 35enne e i suoi due coinquilini - il fratello M.K., di 23 anni, e l’amico S.H., di 22, entrambi disoccupati, irregolari in Italia e con piccoli precedenti non specifici - è stato trovato poco più di un etto di hashish occultato in una colonna esterna della casa. Ma il grosso della droga - due panetti da mezzo chilo ciascuno - sono stati individuati, grazie al fiuto infallibile di Hero, sotto un cumulo di foglie ammassate nel cortile retrostante la «centrale» dello spaccio. Complessivamente sono stati rinvenuti un chilo e 120 grammi di stupefacente. Sempre durante il controllo sono stati sequestrati anche 1.500 euro in contante, ritenuti provento dell’attività illecita, e due telefoni cellulari di cui, con tutta probabilità, i marocchini si servivano per tenere i contatti con i clienti. Una volta avvisato il magistrato di turno, il dottor Andrea Girlando, Kamal è stato dichiarato in arresto e trasferito nella caserma di Legnago dove ha trascorso la notte in camera di sicurezza al termine degli accertamenti di rito. Suo fratello e l’altro marocchino sono stati invece rilasciati dopo il fotosegnalamento. Ieri mattina, il 35 è stato trasferito in tribunale a Rovigo, competente per la zona di Montagnana dove sono successi i fatti, per la direttissima: il giudice Raffaele Belvederi, dopo averne convalidato l’arresto, ha sottoposto Kamal alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione ai carabinieri della cittadina padovana dove risiede regolarmente. Quindi, nel pomeriggio, è tornato in libertà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Nicoli

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