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Oltre 10mila pasti per i poveri
Tre anni di solidarietà in mensa

I volontari in servizio alla «Mensa dell’amicizia»
I volontari in servizio alla «Mensa dell’amicizia»
I volontari in servizio alla «Mensa dell’amicizia»
I volontari in servizio alla «Mensa dell’amicizia»

La «Mensa dell’Amicizia» di Ronco ha appena festeggiato tre anni di attività. In 36 mesi, ha sfornato oltre 10mila pasti, cucinati e serviti a persone in difficoltà economica dai 20 volontari che, dal lunedì al venerdì, si alternano in questo prezioso e sempre più gettonato servizio, che non conosce crisi. Da quando è stata aperta, la dispensa della mensa non è mai rimasta vuota grazie alla generosità di persone ed aziende che, in forma anonima, non hanno mai fatto mancare il loro contributo e non si sono dimenticati del servizio.

L’idea di una mensa per i poveri del paese è nata nel 2014 per volontà dell’associazione SolidariaMente di Ronco, che ha voluto dare una risposta concreta ed immediata alle tante situazioni di disagio e bisogno, che si sono venute a creare nel capoluogo, nelle frazioni e nel circondario a causa della crisi economica. Il progetto, ideato per garantire un pasto caldo a tutti coloro che si presentano a mezzogiorno, è stato strutturato per far fronte sia ad un bisogno materiale che ad una crisi esistenziale, causata spesso dalla solitudine, dall’emarginazione e dal senso di colpa. Per questo, la peculiarità della mensa ronchesana è di essere inclusiva ed aperta alla comunità, allo scopo di far sentire tutti uguali. Così, in questi tre anni, si sono seduti a tavola nei locali parrocchiali (nel primo biennio la mensa era ospitata alla baita degli alpini) oltre agli abituali commensali, anche gli amministratori comunali, semplici cittadini, i sacerdoti dell’unità pastorale Star, i bambini delle materne, gli ospiti di «Casa don Girelli» e per ultimi, ma solo per una questione temporale, i frati e le suore della missione parrocchiale che si terrà a maggio.

La mensa è diventata anche un’opportunità lavorativa. Infatti, attraverso una convenzione siglata tra SolidariaMente e l’Ulss, è stato attivato un progetto individuale di integrazione lavorativa. Inoltre, in collaborazione con il Comune, la mensa è diventata un laboratorio dove si è concretizzato il bando regionale denominato «Giovani, cittadinanza attiva e volontariato», che ha dato la possibilità a cinque giovani del paese, in cerca di occupazione, di fare un’esperienza attiva nel mondo del volontariato, operando in mensa. «Il valore del servizio non sta solo nel piatto di pasta che viene offerto, ma soprattutto nella grande rete di relazioni che la Mensa dell’amicizia è riuscita a costruire in questi tre anni», sottolinea Davide Vesentini, presidente di SolidariaMente e vicesindaco di Ronco. «Ringrazio, oltre ai volontari, anche la parrocchia, la San Vincenzo e tutte quelle persone che a vario titolo ci aiutano concretamente», conclude Vesentini.

Zeno Martini

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