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Non solo Grest e campi scuola:
quando i figli sono trascinatori

L’annuale pedalata richiama ad ogni edizione fra 150 e 200 personeFoto di gruppo degli amici di Minerbe al campo scuola dei LuminiI bambini del Grest nella sala parrocchialeI ragazzi del Grest di Minerbe durante una uscita
L’annuale pedalata richiama ad ogni edizione fra 150 e 200 personeFoto di gruppo degli amici di Minerbe al campo scuola dei LuminiI bambini del Grest nella sala parrocchialeI ragazzi del Grest di Minerbe durante una uscita
L’annuale pedalata richiama ad ogni edizione fra 150 e 200 personeFoto di gruppo degli amici di Minerbe al campo scuola dei LuminiI bambini del Grest nella sala parrocchialeI ragazzi del Grest di Minerbe durante una uscita
L’annuale pedalata richiama ad ogni edizione fra 150 e 200 personeFoto di gruppo degli amici di Minerbe al campo scuola dei LuminiI bambini del Grest nella sala parrocchialeI ragazzi del Grest di Minerbe durante una uscita

Don Giorgio Prati, nato a San Pietro di Morubio, è stato ordinato sacerdote nel 1983. Prima di giungere a Minerbe nel 2015, insieme a don Roberto Turella, ha svolto il suo ministero sacerdotale a Vigasio. Entrambi come co-parroci di Minerbe e San Zenone, hanno sostituito don Bruno Zuccari, a sua volta trasferito ad Azzano.

Don Giorgio descrive la realtà di Minerbe dal punto di vista pastorale definendo la religiosità dei suoi parrocchiani come «tradizionale e fortemente radicata». Basti ricordare che questa parrocchia è sempre stata un punto di riferimento per la zona anche per la radicata presenza dell’Azione Cattolica, che il Consiglio pastorale intende ripristinare e rafforzare.

Però, anche qui, la partecipazione alle tradizionali funzioni religiose di precetto come la messa domenicale ha registrato un calo, anche se si mantiene buona. «Secondo un’indagine fatta dall’Associazione Genitori», chiarisce il parroco, «i partecipanti si aggirano sul 30-35 per cento della popolazione. I non praticanti, quelli che una volta erano definiti i “lontani”, cerchiamo di raggiungerli attraverso i figli nei momenti del loro percorso catechistico verso i sacramenti. In queste occasioni ho trovato disponibilità e apertura. Non ho trovato indifferenza e, men che meno, ostilità. Tuttavia è difficile valutare l’interiorità delle persone. Meglio lasciar giudicare il Padre eterno...».

Uno degli aspetti più importanti della vita parrocchiale è l’istruzione e la formazione cristiana attraverso la catechesi, prerogativa specifica del parroco. «Infatti, dalla 2a elementare alla 3a media proponiamo degli incontri di catechismo con l’importante supporto di una trentina di catechisti/e. I ragazzi vanno dai 25 ai 30 per ogni annata e la partecipazione è corale. Le classi delle elementari si ritrovano il sabato mattina; quelle delle medie, invece, si incontrano il martedì pomeriggio. Il loro cammino prevede la Prima Confessione in 3a elementare, la Prima Comunione in 4a e la Cresima all’inizio della 3a media. È presente anche un nutrito gruppo di adolescenti che portano avanti la formazione iniziata con il catechismo e sostengono con la loro presenza le attività della parrocchia».

Per rendere più gioiosa e partecipata la messa domenicale delle 10.30, la messa per le famiglie, durante i momenti liturgici forti dell’Avvento e della Quaresima, alternativamente le varie classi si impegnano ad animarla.

«Continuiamo la formazione attraverso il Grest e i campi scuola. Immediatamente dopo la fine della scuola c’è il Grest, in parrocchia e nel Circolo Noi. Vi partecipano 150 bambini e sono organizzati e seguiti da una quarantina di giovani e adulti. Il Grest è diretto da don Roberto. L’altra iniziativa per i ragazzi consiste nei campi scuola sempre gestiti dalla parrocchia, con il Circolo Noi: si svolgono a Lumini di San Zeno di Montagna, sul Baldo, nelle ultime tre settimane di luglio. Sono frequentati da un centinaio di bambini dalla 3a elementare fino alla 2a media; sono trenta gli animatori, i cuochi e gli adulti che li seguono. Anche questi momenti, pur essendo gioiosi e divertenti, hanno una precisa finalità formativo-educativa».

Cosa significa la presenza del Circolo Noi in una parrocchia come quella di Minerbe? «Per noi il Circolo è un luogo di incontro molto importante», sottolinea don Giorgio. «I servizi che il Circolo offre a tutta la comunità, coinvolgendo praticanti e non, ci permette di contattare in un clima sereno di familiarità molti che, altrimenti, non avremmo l’opportunità di avvicinare. Soprattutto le giovani famiglie. L’identico sentire, pur nelle finalità diverse ma convergenti, tra parrocchia e Circolo aiuta a far crescere il senso della comunità e dell’identità».G.B.M.

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