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Multata famiglia di senzatetto
costretta a dormire al parco

La famiglia di bosniaci  sfrattata a Roverchiara mentre dorme nel parco comunale di Casette
La famiglia di bosniaci sfrattata a Roverchiara mentre dorme nel parco comunale di Casette
La famiglia di bosniaci  sfrattata a Roverchiara mentre dorme nel parco comunale di Casette
La famiglia di bosniaci sfrattata a Roverchiara mentre dorme nel parco comunale di Casette

Multati per ben due volte in meno di una settimana perché dormono al parco comunale. Per Paso Bajric, 56enne originario dell'ex Yugoslavia, residente in Italia da oltre 20 anni, alle difficoltà legate al fatto che sia lui che i suoi congiunti non hanno un tetto sopra la testa, si sono aggiunte, nei giorni scorsi, anche le sanzioni comminate al nucleo familiare dalla polizia locale di Legnago. Tutto ciò, perché Bajric, assieme alla moglie ed ai tre figli, di cui uno minorenne, dopo essere stato sfrattato dalla sua abitazione di Roverchiara, ha scelto di trascorrere le notti all'aperto, nei giardini di Casette.

La scelta dei Bajric di bivaccare sull'area verde della frazione di destra Adige è stata presa dopo che i cinque hanno tentato, invano, di trovare altre sistemazioni di fortuna. Tuttavia, proprio nel parco pubblico del popoloso rione, la famiglia di senzatetto bosniaci si è imbattuta negli agenti del distretto «Basso Adige». I quali, durante due sopralluoghi condotti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, hanno multato prima il figlio maggiore, quindi il capofamiglia. Ad entrambi, difatti, è stata contestata la violazione della norma municipale che vieta a chiunque di accamparsi o bivaccare sul suolo comunale. A nulla è servita la giustificazione di Bajric, che ha spiegato agli agenti di essere costretto a dormire all’addiaccio non avendo altri posti dove alloggiare. Sia al padre che al figlio, dunque, sono stati consegnati due verbali da 400 euro ciascuno. Somme che il nucleo familiare non è in grado di sborsare.

«È assurdo», evidenzia Michele, secondogenito di Bajric, «ricevere due multe del genere, viste le nostre difficili condizioni. Non abbiamo una casa, figuriamoci se abbiamo a dispozione risorse per pagare 800 euro». Quindi il giovane evidenzia: «Prima risiedevamo a Roverchiara, dove ci hanno costretto a lasciare la casa, e da allora ci arrangiamo come possiamo. Abbiamo anche chiesto al Comune di Legnago di poter ottenere una casa popolare, ma non ce la concedono poiché risultiamo residenti nel centro vicino». «Purtroppo», replica Elena Zanetti, consigliere delegato all'Emergenza abitativa, «il regolamento comunale vieta alle persone di accamparsi in città e quelle multe sono dunque regolari. Ad ogni modo, nei prossimi giorni contatteremo il Comune di Roverchiara, dove la famiglia risulta iscritta all'Anagrafe, affinché venga trovata una sistemazione definitiva a questo nucleo, anche in vista dell'arrivo della stagione fredda». Sulla richiesta di un alloggio popolare in città, Zanetti aggiunge: «Tale istanza può essere presa in considerazione solo se la famiglia risiede a Legnago. In questo specifico caso deve essere sempre l'amministrazione di Roverchiara a verificare la disponibilità di appartamenti sul proprio territorio».

Fabio Tomelleri

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