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Mozione su teoria Gender Soave prende le distanze

La mozione sulla Teoria di genere, presentata dalla maggioranza e votata quasi all'unanimità dal consiglio comunale di Ronco, ha fatto discutere in modo acceso. La mozione asserisce che «da diversi anni la Teoria di genere sta alimentando lo scontro tra posizioni contrapposte, distogliendo di fatto l’attenzione sugli effetti reali che tale teoria sta generando nella società». Il riferimento è alla trasformazione dei modelli tradizionali da parte di chi - si legge ancora nel documento - «trova inadeguato o anacronistico riconoscere ancora nella figura dell’uomo il padre e nella figura della donna la madre, sostituendoli con i termini generici di genitore 1 e genitore 2 ed azzerando di fatto differenze biologiche e ruoli genitoriali». Sindaco e maggioranza hanno voluto ribadire che l’uomo e la donna hanno pari dignità e uguali diritti e doveri, in tutti gli ambiti della società, sancendo che il Consiglio di Ronco «è contro ogni forma di violenza, pregiudizio, ghettizzazione e discriminazione di genere, nel rispetto dell’orientamento sessuale di ogni persona». Contrariamente alle nuove teorie, mode o tendenze, il Consiglio «riconosce ancora nella sostanziale differenza tra uomo e donna un valore, che identifica nella figura dell’uomo il padre e in quella della donna la madre, all’interno della famiglia». Per questo, l’assemblea prende le distanze «da ogni forma di cultura o teoria di genere, che voglia far passare come sessisti, antifemministi, omotransfobici e razzisti, tutte quelle persone che credono ancora all’importanza delle differenze tra uomo e donna, nonché dei ruoli genitoriali». Il tema ha spaccato però l'opposizione: Lorenzo Magrini e Marco Nicolin si sono espressi a favore, mentre il capogruppo Arnaldo Soave ha votato contro. «Mi sono documentato su Wikipedia», ha esordito Soave, «che taccia la teoria gender come una fake news, ossia un problema che non esiste. Nella scuola italiana, tale teoria non è introdotta, né è venuta meno nella nostra società la logica della genitorialità. Dunque la teoria di genere è un falso problema, anche se la famiglia tradizionale sta cambiando». «Con questo atto», ha replicato Davide Vesentini, delegato ai Servizi sociali, «intendiamo ribadire concetti fondamentali come la figura della madre e del padre e le differenze tra uomo e donna, senza per questo essere etichettati come omofobi o razzisti».

Zeno Martini

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