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Minaccia l’ex moglie
A processo un 55enne

Il tribunale di Verona dove si è svolta l’udienza a carico del 55enne
Il tribunale di Verona dove si è svolta l’udienza a carico del 55enne
Il tribunale di Verona dove si è svolta l’udienza a carico del 55enne
Il tribunale di Verona dove si è svolta l’udienza a carico del 55enne

Una tempesta di messaggi, inviati uno di seguito all’altro, su Whatsapp alla ex moglie. Minacce ripetute, anche nei confronti della figlia. Scenate, pedinamenti e commenti poco opportuni sui social network. Di questo è accusato un cinquantacinquenne residente in un paese della Bassa veronese (omettiamo il suo nome ed altri dettagli a tutela della minore coinvolta nella vicenda ndr), che ieri mattina è stato rinviato a giudizio, in Tribunale a Verona, dal giudice per l’udienza preliminare Luciano Gorra.

Sul suo capo pende l’accusa di stalking per una serie di episodi che sarebbero avvenuti, secondo le ricostruzioni della Procura, tra il marzo e il novembre del 2015. Il grande motivo di litigio, tra i due ex coniugi, era proprio il mantenimento della figlia, affidata in via esclusiva alla madre, oltre alle visite periodiche che il padre poteva effettuare alla ragazza.

Da lì sarebbero scaturiti i messaggi dal contenuto altamente ingiurioso, inviati su Whatsapp alla ex moglie (assistita dall’avvocato Paolo Mastropasqua). Non solo qualche messaggio, ma addirittura 40-50, inviati a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro. «Te la faccio pagare», le scriveva in tono minaccioso, promettendole anche che le avrebbe portato via la piccola. In orari non previsti inoltre, sempre secondo la Procura, si presentava davanti all’abitazione della ex, pretendendo di vedere la figlia e facendo scenate se ciò non avveniva. Talvolta, l’avrebbe persino importunata con alcuni messaggi, in cui le faceva capire che lui sapeva dove si trovava, dimostrando in tal modo di pedinarla e incutendole, dunque, un continuo stato d’ansia e di timore per la propria incolumità e quella della figlia. Senza considerare i messaggi pubblicati sul profilo Facebook dell’ex moglie, visibili quindi a tutti i suoi amici e conoscenti. Di questo, ora, il cinquantacinquenne della Bassa veronese (difeso dall’avvocato Angelo Perin) si ritrova a dover rispondere, oltre che del mancato versamento degli assegni familiari: il processo si aprirà la prossima primavera davanti al Tribunale monocratico. M.TR.

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