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Manomettono contatori per rubare energia elettrica Arrestate quattro persone

Un carabiniere davanti al contatore manomesso dai ladri
Un carabiniere davanti al contatore manomesso dai ladri
Un carabiniere davanti al contatore manomesso dai ladri
Un carabiniere davanti al contatore manomesso dai ladri

Di contratti con l’Enel per la fornitura di energia elettrica non c’era neppure l’ombra. Eppure, come per incanto, non appena faceva buio, in un’abitazione e in tre roulotte parcheggiate nel campo nomadi di via Valle Menà, nell’omonima frazione di Castagnaro, si accendevano puntualmente le luci. Così come i residenti guardavano regolarmente la televisione, facevano il bucato con la lavatrice, mettevano in funzione le stufette elettriche e, manco a dirlo, ricaricavano i loro telefoni cellulari. Insomma, una situazione di ordinaria quotidianità, comune a quella di ogni famiglia, ma che suonava alquanto strana ai carabinieri della stazione di Castagnaro, che hanno avviato perciò una serie di riscontri mirati con il servizio elettrico nazionale trovando subito conferma ai loro sospetti. In effetti, che non si trattasse di fantasmi, né tanto meno di un guasto o di una stortura burocratica, gli uomini del maresciallo capo Massimo Previtali se ne resi conto di persona nel corso del sopralluogo effettuato venerdì mattina, con alcuni tecnici dell’Enel, all’interno dell’accampamento dove vivono una quarantina di persone. Quattro occupanti avevano manomesso e bypassato due contatori allacciandosi direttamente alla rete di distribuzione con cavi volanti per assicurarsi la fornitura gratuita di energia elettrica. Naturalmente a spese del gestore, che riforniva a sua insaputa anche i familiari dei quattro «clienti» abusivi, vale a dire all’incirca una ventina di persone. Al termine dell’operazione, predisposta dal capitano Lucio De Angelis nell’ambito degli abituali controlli svolti dall’Arma nel campo di Menà, più volte finito al centro delle cronache, sono stati quindi arrestati non solo i tre inquilini delle roulotte - E.A., 28 anni, G.A., di 26, e M.A. di 23 anni - tutti pregiudicati, attualmente agli arresti domiciliari nei loro caravan per una vicenda legata ad assalti ai bancomat. Ma anche D.A., una 50enne originaria della Bosnia Erzegovina, che è stata invece sorpresa nella casa annessa al «campeggio» mentre si trovava tranquillamente davanti alla tv. Si tratta della stessa donna che lo scorso novembre era già stata arrestata dai carabinieri della stazione cittadina, con l’accusa di combustione illecita di rifiuti, dopo essere stata sorpresa a bruciare, sempre nel campo della frazione di Castagnaro, plastica ed altri materiali di scarto da smaltire in centri autorizzati. Il giorno successivo venne rimessa in libertà con l’obbligo giornaliero di firma in caserma in attesa del processo rinviato al prossimo primo maggio. L’altro giorno, dopo essere stata identificata e fotosegnalata, al pari degli altri tre occupanti, al Comando di San Pietro, è finita nuovamente nei guai. Per tutti e quattro è scattato infatti l’arresto per furto aggravato di energia in concorso. Dopo aver trascorso la notte suddivisi tra le camere di sicurezza di Legnago e Verona, su disposizione del pm di turno, Alberto Sergi, ieri mattina i nomadi sono comparsi in tribunale a Verona: il giudice Silvia Isidori ha convalidato l’arresto per tutti e quattro disponendo la custodia cautelare in carcere per A.G. e A.E. mentre A.M. è stato scarcerato. Tuttavia, essendo detenuto per altra causa, è tornato ai domiciliari nel campo di Menà. Stessa sorte per A.D., messa agli arresti in un’abitazione di Badia Polesine, in provincia di Rovigo.

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