«Le Poste comincino dalla Bassa»

A oltre tremila sindaci di piccoli Comuni (o loro rappresentanti), quelli con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, l’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante ha annunciato di non voler chiudere nessun altro ufficio postale, promettendo di tenere aperti tutti gli uffici postali oggi presenti nei Comuni con meno di cinquemila abitanti e di potenziarli attraverso interventi e soluzioni che ha esposto in un decalogo? Nella Bassa si accontenterebbero che Poste Italiane mantenessero la puntualità del servizio. Tanto che il sindaco di Sanguinetto Alessandro Braga e la sua giunta hanno lanciato un appello ai concittadini del capoluogo e di Venera: firmate la protesta, un modo per cercare di porre fine ai disservizi causati dalla mancata consegna della corrispondenza che si protrae oramai da almeno cinque mesi. Il disservizio viene lamentato anche sui social, da molti cittadini che rivelano il mancato recapito di bollette, di fatture e di raccomandate, cosa che ha causato loro notevoli disagi a tal punto che ad alcuni è arrivata persino la sospensione dell’energia elettrica e della linea telefonica per mancato pagamento di quanto dovuto. «Ci siamo rivolti a Poste Italiane per chiedere spiegazioni di quanto stava succedendo», spiega l’assessore Katy Ferrigato, «ma, purtroppo, non abbiamo avuto nessuna risposta positiva e il disagio per i nostri cittadini è continuato. Da qui l’idea di chiedere a tutti di venire in municipio a firmare una petizione di protesta contro i continui disservizi. Non è possibile che in alcuni casi la corrispondenza non venga consegnata per settimane. Alcuni cittadini si sono visti tagliare la corrente elettrica per morosità ma in effetti tutto ciò era dovuto al fatto che le bollette non venivano recapitate». I problemi per chi abita in paese sono iniziati quando il servizio della corrispondenza è stato spostato dall’ufficio postale di Sanguinetto a quello di Nogara dove, probabilmente, qualcosa non starebbe funzionando a dovere nello smistamento delle lettere. Vedere il postino aggirarsi per le vie cittadine è diventata oramai una cosa molto rara a tal punto che quando il portalettere consegna la posta in qualche famiglia si scatena subito il tam tam via social per avvisare tutti quanti «dell’evento». In più occasioni, tra le decine di missive ricevute, ne sono state trovate alcune che appartenevano a altre persone. «Ci sono troppi ritardi», continua Ferrigato, «speriamo che i dirigenti di Poste Italiane sappiano prendere i giusti provvedimenti, anche alla luce di questa petizione del paese di cui ci siamo fatti promotori come Comune. Attualmente ci risulta un porta lettere che circola in paese con lo scooter e un altro con l’auto ma a mio avviso sono troppo pochi per riuscire a coprire i 4500 abitanti di Sanguinetto». A luglio, il protrarsi del ritardo nella consegna delle missive aveva fatto imbestialire molti residenti che lamentavano disagi consistenti, soprattutto per aziende e attività commerciali. In quell’occasione, Poste Italiane aveva assicurato una soluzione del problema con l’assunzione di nuovi postini che, a quanto sembra, non sono mai arrivati a dare supporto ai colleghi, oramai oberati dal troppo lavoro. «Entro lunedì», comunica Poste Italiane, «contatteremo il Comune e sicuramente troveremo una soluzione. Al momento, comunque, non ci risulta nessuna criticità sul territorio di Sanguinetto e non abbiamo giacenze di lettere o raccomandate. Offriamo la massima collaborazione all’amministrazione comunale». In comune, nel frattempo, continua la raccolta di firme: chi vuole partecipare può recarsi all’ufficio anagrafe, dove hanno già sottoscritto la petizione pubblica circa 70 famiglie. •